Una testimonianza pervenutami oggi:
Gent.mo dott. Zalukar
Le scrivo in merito al post del 19-04-22 sulle visite nelle case di riposo e condivido tutto quello che le ha scritto la signora. Le linee guida dell’Asugi sono sicuramente da rivedere dopo ormai più di due anni di pandemia ma riguardo la possibilità di accedere a trovare il famigliare credo che dipenda dalla discrezione del direttore della struttura e non dall’azienda sanitaria. Nel mio caso mia moglie è ospite in una casa di riposo da tanti anni, ha 64 anni di età ed è stata colpita da un’aneurisma cerebrale. Ad oggi è completamente dipendente e comunica solamente con i suoi occhi. Immagini il periodo che la potevo vedere solamente in videochiamata! Adesso le visite sono concesse una volta alla settimana su appuntamento fisso per 30 minuti, festivi esclusi causa mancanza personale addetto alle stesse (così dicono). All’interno si può accedere e interagire con il proprio caro solamente nella sala all’entrata a distanza di più di un metro separato da una tavola con il plexiglass in mezzo e se si vuole il contatto della mano nella stanza degli abbracci attraverso i manicotti. Adesso che la primavera avanza sono riuscito a portarla un paio di volte all’esterno davanti la struttura ma bisogna sperare che il giorno di visita splenda il sole. Dott. Zalukar la situazione deve cambiare non può andare avanti così, certamente con le dovute attenzioni e protezioni ma almeno la possibilità di accarezzare la mano ai nostri cari. La Ringrazio per la sua sensibilità.
Cordiali saluti
(lettera firmata)
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