Incredulità e sconcerto – queste le prime reazioni della gente dopo aver saputo qual è l’impiego previsto per la seconda eliambulanza dell’elisoccorso FVG in funzione dal 1° ottobre e quanto costa al contribuente.
Il Direttore Generale di ASUFC – l’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale – ha dichiarato alla stampa che il nuovo elicottero si occupa prevalentemente di trasporti secondari differibili, per cui non ha un equipaggio fisso sempre a disposizione, ma questo viene attivato di volta in volta, se ad esempio un utente deve essere trasportato da un ospedale ad un altro.
Come è avvenuto sabato scorso quando il primo volo della nuova eliambulanza è servito a trasferire un paziente dalla terapia intensiva di Udine a quella di Tolmezzo, ma non si trattava di un’urgenza clinica, bensì di liberare un posto letto a Udine. Quindi questo trasferimento – non urgente – poteva essere effettuato mediante autoambulanza, come si è sempre fatto sino ad oggi, con costi infinitamente più bassi.
L’eliambulanza costa circa 130 euro per ogni minuto di volo a cui si aggiunge un’ulteriore cifra (euro 400?) per ogni ciclo di accensione/spegnimento. Dalla base di Campoformido all’ ospedale Udine ci vogliono 4 minuti, da Udine a Tolmezzo circa 15 minuti, da Tolmezzo per il ritorno alla base circa 17 minuti, più tre cicli, e il conto è presto fatto: seimila euro, contro i due-trecento euro che sarebbe costato il trasporto in autoambulanza.
Ma è giustificabile in un momento così delicato per l’economia impegnare 2 milioni di euro all’anno per i prossimi 5 anni – complessivamente 10 milioni di euro – per trasferire con elicottero malati non urgenti tra ospedali su distanze medio-brevi?
Credo che impegnare il mezzo aereo per il trasporto di malati non urgenti sia un unicum nel panorama dell’aviazione mondiale.
L’eliambulanza costa moltissimo e la spesa vale senz’altro per portare soccorso a pazienti gravi, quando non sia possibile raggiungerli tempestivamente con altro vettore medicalizzato. Ma in questo caso? A me sembrano soldi gettati dalla finestra –denaro pubblico – e su questo interrogherò la Giunta regionale.
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