Bisogna impedire l’annunciata chiusura dell’Associazione di volontariato “Filo d’argento Trieste” dopo il venir meno del finanziamento da parte di ASUGI – Azienda sanitaria universitaria giuliana isontina.
In proposito ho fatto un’interrogazione alla Giunta regionale per sapere se non ritenga necessario riprendere da subito l’erogazione dei contributi a questa Associazione, che ha svolto per trent’anni un’importante azione a favore degli anziani dell’area triestina, occupandosi principalmente del trasporto di persone con difficoltà motorie e fisiche, nonché economiche, dal domicilio alle strutture di cura e riabilitazione.
Le modifiche alle forme di finanziamento da parte di ASUGI rende impossibile a questa Associazione il mantenimento dei pullmini in dotazione, a meno non vi facciano fronte di tasca propria gli stessi volontari, tutti pensionati, che già donano il loro tempo all’assistenza.
Nella sede di “Filo d’argento” si svolgevano anche attività motorie dedicate a persone over 65, con corsi di ginnastica, oltre la danza. Così per molti è venuta meno la possibilità di praticare queste attività di indubbio beneficio psicofisico, che ben si inquadrano nel cosiddetto invecchiamento attivo.
Pare una strana coincidenza che lo scorso 8 marzo l’Assessore alla Salute Riccardi abbia presentato (con particolare enfasi) alla 3° Commissione consiliare il programma triennale di “contrasto alla solitudine e promozione dell’invecchiamento attivo”, articolato in nove aree di intervento tra cui trasporti sociali, salute e benessere, contrasto alla solitudine, proprio le aree di azione di “Filo d’argento Trieste” ora interrotte dal taglio dei contributi.
Nell’aula del Consiglio regionale il ricco programma presentato dall’Assessore era stato letto più come un libro dei sogni che non un documento programmatico, ma oggi alla luce di quanto accaduto a “Filo d’argento” vi è il rischio che possa apparire come un libro degli inganni.
Non trova infatti spiegazione logica lo smantellamento di una realtà di volontariato che a Trieste garantiva delle attività coerenti proprio con il programma triennale degli interventi di attuazione della legge regionale 22/2014 di “contrasto alla solitudine e promozione dell’invecchiamento attivo”, considerando anche che i finanziamenti erano assai modesti se rapportati all’opera svolta dall’Associazione.
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