Succede a Trieste: signore di 103 anni è colpito da un malore nella propria abitazione, i soccorsi arrivano tre ore dopo.

Questo l’appello che ho ricevuto su Messenger alle ore 18.34:“Buongiorno. Sono due ore e mezza che attendo l’intervento di un’ambulanza che aiuti mio padre di 103 anni che è in difficoltà quasi sdraiato a terra. Io non riesco ad aiutarlo perché sono in attesa di essere operato di ernia inguinale… possibile che la sanità ed il Pronto Soccorso siano messi così male? ”

Poi l’ambulanza è finalmente arrivata, ma perché tanto ritardo?

Ecco la testimonianza del figlio:

L’equivoco è nato perché la dottoressa del 112 aveva capito che ci serviva solamente spostare dalla poltrona (dove lui era disteso in malo modo) al letto. Quando al secondo sollecito ha sentito dire da me che poteva essere un ictus o un infarto (ho anche esagerato ma mio padre non connetteva più, non rispondeva) ha mandato dopo mezz’ora l’ambulanza con conseguente ricovero. Comunque, chiamate al 112 alle ore: 16.23, 17.55, 18.55 (la risolutiva). Ambulanza in circa mezz’ora. Tutti molto gentili. Peccato per l’incomprensione delle prime due telefonate (e la sottovalutazione trattandosi di un ultracentenario) … Mio padre, nel frattempo, era disteso con la testa sul cuscino della poltrona (quello dove di solito si poggia il sedere, per intenderci) ed il corpo per metà fuori con piedi poggiati a terra, occhi chiusi, bocca aperta, non rispondeva, solamente se chiamato riapriva gli occhi. Aveva un po’ di febbre e poi è risultato positivo al Covid. Purtroppo, con la mia ernia non potevo in nessun modo, anche se ho cercato, tirarlo un po’ su.” (lettera firmata)

Questo è successo a Trieste in zona Università, quindi a 3 km dall’ospedale Maggiore; ci sono volute tre ore per avere l’ambulanza per un signore di 103 anni palesemente bisognoso di soccorso urgente.

E ancora una volta si pongono pesanti interrogativi su come funziona la Centrale di Palmanova e sulle carenze che continua a presentare il sistema di emergenza sanitaria in FVG.

Perché i responsabili non sono in grado di trovare efficace rimedio ad una situazione di rischio concreto per la salute e la sicurezza a cui sono esposti i cittadini di Trieste?

Nel frattempo a Udine prende avvio l’eliambulanza adibita al trasporto secondario differibile – quindi non urgente – al costo di 2milioni di euro all’anno, mentre a Palmanova proprio ieri si è celebrato in pompa magna l’open day del NUE 112.

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