La ripresa dei lavori a Cattinara è cominciata con il taglio dei primi alberi e rappresenta l’inizio dell’abbattimento della pineta, anche se questa decina di pini appena tagliati sono alberi cresciuti vicino all’Anatomia Patologica e non fanno parte della pineta vera e propria. Sono stati eliminati solo per consentire di realizzare una strada temporanea per il cantiere. E finiti i lavori verosimilmente sparirà anche la strada, ma gli alberi così inutilmente sacrificati ci metteranno parecchi decenni per ricrescere.
Questo disprezzo per il verde è l’occasione per sottolineare che gli alberi della pineta di Cattinara hanno un valore storico, simbolico e funzionale, in quanto formano un’area particolarmente preziosa per tutti coloro che sono nati e cresciuti nel paese di Cattinara, rappresentando un luogo di aggregazione, di passeggio, di rilassamento e benessere.
L’idea di trasferire il Burlo a Cattinara risale ad inizio secolo, sono dunque passati oltre 20 anni e i presupposti che ne motivavano la scelta sembrano ora venuti meno, né si può trascurare che ci sono stati e continuano rilevanti investimenti sull’attuale struttura del Burlo.
L’abbattimento della pineta è funzionale solo alla realizzazione del garage sotterraneo progettato per circa 700 autovetture e tale abbattimento sarebbe scongiurato se si riducesse la capienza del garage portandolo a 400 autovetture.
In generale, e tanto più nel caso specifico, l’abbattimento di alberi ad alto fusto in salute per lasciare il posto al cemento di un garage non trova motivazione logica, anzi è decisamente controindicato, giacché il verde attorno alle strutture di cura svolge notoriamente una funzione terapeutica, aumentando la velocità di recupero dei pazienti.
Ho quindi ritenuto di interrogare la Giunta regionale se non ritiene doveroso interrompere immediatamente il taglio degli alberi nel comprensorio di Cattinara al fine di evitare un danno certo, immediato e irreparabile.
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