Le batterie di tablet DATCOM montati su autoambulanze di soccorso del SSR si sono gonfiate per il calore e gli apparecchi sono risultati quindi inservibili. Ciò è accaduto la settimana scorsa nella Bassa friulana e in Carnia e la notizia si è diffusa sui social, insieme alla documentazione fotografica.

E’ noto il rischio di incendio/esplosione quando le batterie si gonfiano se esposte a sole/calore.

Ho ritenuto quindi di presentare un’interrogazione alla Giunta a salvaguardia dell’incolumità degli operatori sanitari e della sicurezza e salute dei cittadini.

Già la scorsa estate si erano riscontrati analoghi problemi a Palmanova e a Trieste, tanto che nell’area giuliana era stata allora “disposta la temporanea rimozione” dei tablet DATCOM visti i “possibili problemi di sicurezza sul posizionamento dei tablet DATCOM e su ipotetici rischi legati al surriscaldamento” (Verbale della riunione del personale 118 di Trieste dd 24 giugno 2019 prot. N. 447.19.GEN II 5 A).

Dopo oltre un anno la “temporanea rimozione” persiste e i mezzi di soccorso di Trieste continuano ad essere sprovvisti di questi apparecchi di navigazione, mentre nelle altre aree regionali sembra che gli stessi tablet siano rimasti in uso, nonostante i rischi di avaria e potenziale incendio/esplosione se esposti a sole/calore.

Tra i presupposti funzionali della Centrale unica regionale vi è l’esistenza del sistema di comunicazione e navigazione, di cui i tablet sono parte integrante e insostituibile, visto che gli operatori di Palmanova non hanno conoscenza capillare dei singoli territori e considerato che ritardi di soccorso dovuti ad errori di localizzazione si ripetono con preoccupante frequenza da quando è stato attivato il combinato disposto NUE 112-SORES.

Trascurare per oltre un anno il rischio di avaria/incendio/esplosione di apparecchi montati sulle autoambulanze potrebbe generare legittimi sospetti sugli standard di sicurezza del sistema regionale di soccorso.

Ho quindi chiesto alla Giunta di accertare anche le responsabilità connesse alle conseguenti carenze operative, all’esposizione di pericolo degli operatori sanitari, all’eventuale danno erariale.

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