Come noto i procedimenti penali nei miei confronti innescati dalle denunce di ASUGI – Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina – per diffamazione e procurato allarme sono stati archiviati.
All’epoca della querela avevo ritenuto doveroso astenermi da qualsiasi commento nel merito delle accuse che mi erano state mosse, riservandomi di farlo davanti al magistrato.

Non è stato necessario in quanto sulla base degli accertamenti eseguiti dall’autorità giudiziaria è emersa la “infondatezza della querela” di ASUGI, poiché – scrive il PM – i fatti oggetto di querela sono “sostanzialmente veritieri e i giudizi espressi appaiono funzionali al diritto di critica.” .

Non sussistono né il reato di diffamazione, né quello di procurato allarme, secondo le valutazioni di due magistrati della pubblica accusa, confermate da due giudici delle indagini preliminari.

E’ quindi risultato conforme a verità quanto da me dichiarato nelle sedute della 3° Commissione del Consiglio regionale del 15 e 20 maggio 2020 e sui media, e cioè che un focolaio Covid in Medicina d’Urgenza era stato tenuto nascosto per diversi giorni, tanto che si era continuato a ricoverare nel reparto per più giorni dopo la scoperta del virus.. E avevo criticato la mancanza di trasparenza nel contrasto dell’epidemia.

Il Direttore generale di ASUGI Poggiana aveva presentato alla Procura della Repubblica due denunce in seguito a queste mie dichiarazioni, affermando che “nulla di quanto riportato corrisponde al vero.” Di opposto avviso il PM, in quanto – a suo dire – la circostanza narrata da Zalukar “appare del tutto conforme al vero”, come risulta dagli accertamenti svolti dai Carabinieri del NAS e addirittura dalla stessa documentazione ufficiale prodotta da ASUGI.

Ma perché il Direttore generale di ASUGI Poggiana invece di accanirsi su chi segnalava vere disfunzioni non ha piuttosto speso tali energie per correggere le storture segnalate?

Spero in una risposta, e per questo sto valutando le possibili azioni di tutela in sede giurisdizionale, visto anche il rilevante danno d’immagine da me subìto (ricordo che svolgo una funzione pubblica), anche perché dagli atti giudiziari sono emersi due documenti sottoscritti da 35 dirigenti medici, che ASUGI richiama a sostegno della denuncia nei miei confronti. Ma i contenuti di tali documenti sono stati smentiti dalle indagini dell’autorità giudiziaria.

Credo di aver operato nell’ambito del mandato datomi dagli elettori, nel rispetto delle legge e con trasparenza. E proprio per non lasciare nessun dubbio, nessuna incertezza, riporto integralmente i due decreti di archiviazione.


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