È successo a Basaldella, periferia di Udine, lo scorso 18 dicembre.

Questo il racconto della vittima.

“Domenica verso le 11.45, mentre terminavo un lavoro da mia cugina, scendendo da una scala di ferro, quando mancavano gli ultimi due scalini, la scala scivola e sposta un mattone che teneva chiusa la porta, e ci casco sopra di peso, con il ginocchio e quindi dico a mia cugina di chiamare l’ambulanza perché sapevo di aver rotto il ginocchio. Dopo due tentativi, risponde un’operatrice e dice a mia cugina che devo aspettare perché non c’erano ambulanze. Dopo un’ora, mia cugina richiama, e come risposta dicono che dobbiamo noi sollecitare. Finalmente alle 14.10 arriva l’ambulanza e mia cugina ha spiegato la situazione, e come risposta hanno detto, noi eravamo libere in giro. Io comunque sono stata a terra seduta sul cemento, molto dolorante per ben 2 ore e 30. Poi mi hanno ricoverata e operata mercoledì sera.” (lettera firmata)

Una testimonianza a dir poco sconcertante, quasi incredibile, per cui ho trasmesso la segnalazione all’Assessorato alla Salute e all’Ufficio rapporti con il pubblico per avere i dovuti chiarimenti. In quanto pare inaccettabile che una persona a terra sul cemento con un ginocchio fratturato, quindi senza potersi muovere e assai sofferente, sia stata lasciata senza soccorso per due ore e mezza alla periferia di Udine, a meno di 8 km dall’ospedale. E da quanto riferito alla signora dall’equipaggio dell’ambulanza poi intervenuta, sembra che i mezzi di soccorso fossero liberi e operativi.

Finora nessuna risposta, né dall’Assessorato, né dall’Azienda sanitaria udinese.

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