«Il 112 deve essere il punto di riferimento dei cittadini che in caso di dubbio non devono recarsi al Pronto soccorso»: questo era stato l’appello, in mattinata lanciato dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e dal vice Riccardo Riccardi.
Dalla stampa si apprende che nelle due scorse giornate le telefonate al 112 del FVG in merito al solo Coronavirus sono aumentate del 194% e oggi la Regione ha ribadito: “contattare il 112 se si ritiene di essere in una situazione sospetta”.
Ma ciò sovraccarica la Centrale 112 di Palmanova, che ha un numero limitato di linee 112 in entrata, con il verosimile effetto di allungare i tempi di risposta anche per le chiamate di soccorso fino al rischio di mandare in tilt il sistema di emergenza, come è avvenuto ieri in Lombardia.
“E’ allarme coronavirus e la centrale del 112 NUE va in tilt” – riferisce Varesenews – “dopo l’annuncio di sei casi positivi nel lodigiano e la raccomandazione di chiamare il 112 in caso di situazioni di apparente gravità, la centrale operativa di Brescia sta gestendo un carico di lavoro impressionante.” Con attese che sembra abbiano raggiunto anche i 15 minuti e con trabocco di chiamate alla Centrale di Varese.
Non occorre dire che se non si corre ai ripari ciò potrebbe accadere anche da noi, ma con effetti ancor peggiori in quanto la Centrale di trabocco per Palmanova è proprio quella di Brescia, che però è in crisi e quindi non si sa se e quale aiuto potrebbe dare.
Non è un caso che proprio oggi, come riporta l’ANSA: “la Regione Veneto ha attivato il numero verde 800462340 per assistere e informare i cittadini sui comportamenti da tenere da parte delle persone che temono di essere entrate in contatto con virus. La decisione è stata presa alla luce del fatto che numerose persone stanno chiamando il 118 per chiedere informazioni sull’infezione, per evitare il sovraccarico delle centrali operative, che può avere delle conseguenze sul soccorso a persone che hanno effettivamente necessità di un intervento immediato.”
In Veneto questo numero verde va ad aggiungersi al numero di pubblica utilità 1500, che è attivo dal 27 gennaio per rispondere alle domande dei cittadini a parte di dirigenti sanitari e mediatori culturali H 24 dalla Sala operativa del Ministero della Salute.
Sarebbe quindi assai raccomandabile che anche nella nostra regione si facesse altrettanto favorendo le comunicazioni con i cittadini, ma riservando i numeri di emergenza alle funzioni loro proprie, e tanto più in periodi critici come questo, perché non è da sottovalutare il rischio di una paralisi dell’intero sistema regionale di emergenza.
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