La risposta che sta dando il Servizio sanitario regionale del FVG all’epidemia di coronavirus è a dir poco straordinaria, medici e infermier stanno fronteggiando in modo encomiabile una situazione di emergenza, che è andata a sovrapporsi alla crisi che ormai vive da troppi anni la nostra sanità stremata dal taglio di personale, di posti letto, di strutture e servizi. Ecco, i nostri professionisti stanno facendo miracoli, forse anche perché abituati a convivere con criticità pluriennali.
Ma in questo quadro di risposta adeguata, e finora efficace, c’è un punto dolente e di forte impatto sulla salute e sicurezza dei cittadini.
Non pare appropriato aver indicato il 112 come riferimento per le informazioni sul coronavirus, infatti ciò ha determinato il sovraccarico della Centrale NUE 112 e conseguente allungamento anche enorme dei tempi di risposta, con attese fino a 30 minuti prima che il cittadino che chiedeva aiuto ricevesse risposta.
E’ nozione comune che i numeri di emergenza non si debbano mai usare per informazioni o altre funzioni non connesse al soccorso, ma essere riservati esclusivamente alle funzioni loro proprie, e tanto più in periodi critici come questo.
La settimana scorsa avevo presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per attuare subito una correzione di rotta, in modo da evitare che ai danni provocati dal coronavirus si aggiungessero quelli di una risposta inadeguata del sistema di emergenza, che va a colpire non solo il soccorso sanitario, ma anche i Vigli del Fuoco, e quindi il soccorso tecnico e antincendio, e le forze dell’ordine, Polizia e Carabinieri, con evidenti riflessi sulla sicurezza pubblica e l’accertamento e repressione dei reati.
Bisogna quindi che il riferimento per tutto ciò che concerne il coronavirus sia un numero verde a cui rispondano i medici di famiglia e quelli di guardia medica, che hanno competenza ed esperienza specifiche di tali patologie, restando ovviamente in contatto tramite linee dedicate con la Centrali del soccorso sanitario per l’immediato trasferimento dei casi aventi i caratteri dell’emergenza-urgenza.
Così si eviterebbe il sovraccarico/intasamento del numero dell’emergenza e si darebbe una risposta pronta e qualificata ai cittadini preoccupati per il coronavirus.
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