Man mano che escono sulla stampa le trascrizioni del rapporto della Guardia di Finanza sulla gestione del COVID monta sempre più l’indignazione della gente per le gravissime restrizioni della libertà subìte e che oggi alla luce del lavoro degli inquirenti appaiono arbitrarie, in quanto non determinate da incontrovertibili indicazioni scientifiche, ma piuttosto da cinici calcoli politici.
Emerge dalle carte della GdF che fu lo stesso ministro della Salute Speranza a chiedere al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Brusaferro, di avere supporti tecnico scientifici per giustificare le misure più restrittive del lock down. E che il Presidente del massimo organo scientifico acconsentì.
Altro che la politica a seguire la scienza, come allora il presidente Conte e il ministro Speranza ripetevano di continuo agli italiani.
Così in nome della scienza il governo chiuse la gente a casa, seppur consentendo di fare “attività motoria in prossimità della propria abitazione”. Almeno uno sprazzo di libertà, che però valeva nel resto d’Italia, ma non in FVG, dove evidentemente la scienza sembrava ancor più rigorosa. E così il provvedimento del Presidente della nostra regione, Fedriga, fu molto più restrittivo, vietando di uscire di casa, anche solo per la breve “passeggiata” concessa a tutti gli altri cittadini italiani.
Uomini, donne, vecchi, bambini tutti costretti a casa, neppure l’ora d’aria di cui godevano gli ergastolani del 41 bis. E guai a chi usciva, i droni vigilavano dall’alto e sulle strade le camionette della Protezione civile con i megafoni intimavano a non uscire di casa, con scene che richiamavano la guerra dei mondi.
Ma non si dica ora che del senno di poi ne son piene le fosse, perché nonostante tutta o quasi l’informazione fosse addomesticata agli interessi della politica, allora si levarono più voci dissonanti che chiedevano trasparenza e ragionevolezza.
Allora – era il marzo 2020 – proprio su questa pagina FB obiettai che preoccupava molto la proibizione dell’ attività motoria a tutte quelle persone che ne hanno quotidiano bisogno, gli anziani traggono indubbio giovamento psicofisico da un’attività giornaliera e ancor più chi soffre di patologie croniche, dal diabete alla cardiopatia ischemica, all’ipertensione ecc. per cui camminare ogni giorno, anche se per poche decine di minuti, ma ogni giorno, è essenziale per mantenere un buon equilibrio psicofisico.
Soprattutto agli anziani bastano anche pochi giorni di immobilità per far precipitare condizioni di salute precarie. Per i giovani qualche settimana di stop dell’attività fisica non determina rischi particolari, ma la sedentarietà influisce sulle difese immunitarie e quindi sulla resistenza al virus.
Allora proprio uno scienziato del calibro del prof. Silvio Angelo Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche “Mario Negri”, ammoniva: “Fare attività motoria, camminare o correre fa bene alla salute, rinforza le difese immunitarie”. aggiungendo che “vietare del tutto lo sport, anche ove sarebbe possibile farlo in massima sicurezza (luoghi isolati, in solitaria, massimo distanziamento sociale) è una iattura”.
E così non stupisce che il FVG abbia registrato la mortalità più alta d’Italia. Quanto dovuta all’aggravamento di patologie croniche come cardiopatie ipertensione, diabete? Quanto dovuta ai ricoveri in ospedali che da luoghi di protezione della salute erano diventati i massimi focolai di Covid. Ma quella degli ospedali in FVG, e in particolare a Trieste, è un’altra storia…
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