La testimonianza della madre di una giovane ragazza tenuta in osservazione a Cattinara.
“A lungo ho pensato se condividere la mia esperienza con la sanità pubblica (non bella) e alla fine sono giunta alla conclusione che è giusto che si sappia.
Due giorni fa mia figlia si sente male: dolore al fianco sinistro e febbre alta, chiamo il nostro medico di famiglia che dopo un rapido esame delle urine ci manda a Cattinara. Arriviamo alle ore 16 in pronto soccorso, la accolgono nel triage e mi concedono di aspettare in sala d’attesa visto che è appena maggiorenne. Aspetto…Aspetto…dopo 4 ore mentre mia figlia continua a mandarmi messaggi che sta male, chiedo all’ infermiera notizie:
“Mi scusi, posso avere notizie di mia figlia? se sta bene? siamo qui dalle 4 non so come sta”
– mi viene risposto: ”c’è gente che aspetta dalle 2”
…..torno a sedermi…Arianna ha febbre alta, ha freddo e chiede una coperta, risposta -“non ne abbiamo ,sono finite, ci dispiace”
Allora intervengo io e CHIEDO che le portino una coperta e ne trovano una,
….intanto la sala si riempie, arrivano i pazienti che vengono parcheggiati in sala d’attesa davanti alle macchinette degli snack perché dentro non c’è più posto, gente che sposta le barelle con su vecchietti, per prendersi un caffè.
Alle 23,30 la portano in visita e mi dicono che ha un infezione acuta ai reni e la devono trattenere in osservazione ( dopo quasi 8 ore di attesa)…a mezzanotte devo andare via e la lascio lì..
Passa la notte sulla barella del PS, dorme (per modo di dire) con le scarpe, senza un cuscino, nel corridoio degli ambulatori.
Il giorno dopo la trovo devastata dai dolori di schiena, febbricitante e piangente, la dottoressa che la visita la vuole trattenere ancora per un giorno in osservazione…
Le dico se è normale farla stare 24 ore sulla barella, senza un cuscino…con il
proprio giubbotto arrotolato sotto al capo per alleviare il mal di collo…mi viene risposto: ”pensi anche ai vecchietti che non hanno il cuscino…”
Ma che risposta è? TUTTI hanno diritto di poter avere almeno un cuscino e una coperta le dico…c’era gente che si copriva col proprio giubbotto( chi ce l’aveva…c’erano vecchietti in pigiama senza niente sopra).
Mi viene detto che la situazione della sanità è così e che posti letto non ce ne sono, che sono messi male, che sono in pochi e oberati di lavoro.
Capisco dico io, e chiedo di portarla a casa, non posso farle fare un’altra notte così, in condizioni disumane, chiedo se è in pericolo di vita, mi dicono di no. Bene allora la porto via dico, e domani torniamo a fare la visita.
La dottoressa a quel punto mi propone un ricovero…ma come? Fino a un minuto fa non c’erano posti letto? Mia figlia inizia a piangere, vuole andare a casa, firma e la porto a casa dove continua la terapia iniziata (antibiotico e tachipirina) e la mattina dopo sta già meglio.
Adesso mi chiedo: ma è normale NON avere una coperta? Un cuscino? Far dormire i malati sulle barelle in corridoio perché non ci sono letti…uno arriva in pronto soccorso già provato e fragile..
Sono molto delusa.”
(lettera firmata)
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