Quesito posto da un gentile lettore, ricordando che le sanzioni verso chi viola la privacy sono dell’ordine di migliaia di euro. Certamente è responsabile chi ha la disponibilità di questi dati, quindi in primis dovrebbero esserlo gli operatori di Centrale, ma come possono guardarsi alle spalle da occhi indiscreti mentre processano una telefonata e sullo schermo del monitor appaiono nomi e indirizzi di chi chiama soccorso? né possono ritardare di prendere i dati aspettando che gli estranei si allontanino. In teoria la responsabilità andrebbe in capo a chi ha aperto le porte al pubblico e a chi essendo demandata la protezione dei dati sensibili ha lasciato fare. Ma si sa che in Italia lo scarica barile è prassi diffusa, soprattutto a certi livelli.
Per questo ho indirizzato un esposto al Garante per la protezione dei dati personali, per fare chiarezza affinché chi in Centrale ci lavora non subisca oltre al disturbo dell’”invasione” anche il rischio di esposizione di responsabilità.
Gentile utente, Le inviamo conferma di ricezione di “OPEN DAY NUE 112 -11.02.2024: POSSIBILE RISCHIO DATI SENSIBILI” del 08/02/2024 11:31:17, inviata da WALTER.ZALUKAR@PEC.OMCEOTRIESTE.IT. Message-ID: OPEC21023.20240208113118.268722.480.2.51@PEC.ARUBA.ITSegnatura: GPDP.Ufficio.PROTOCOLLO.I.0016020.09/02/2024Codice Amministrazione: GPDPCodice AOO: A1CC0DBNumero protocollo: 0016020/24Data protocollo: 09/02/2024
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