Sul Piccolo dello scorso 24 dicembre Maria Sandra Telesca, già assessore alla Salute della giunta Serracchiani parla a nome del Terzo polo sottolineando che «l’aumento di risorse senza risultati si chiama spreco. Fedriga richiama le criticità derivanti dal Covid, ma sarebbe auspicabile un po’ di analisi delle attuali condizioni della sanità, sotto gli occhi di tutti».
Che il governo del servizio sanitario della nostra regione sia particolarmente carente è una realtà, ma pare sconcertante che le critiche arrivino da chi negli anni passati ha tanto contribuito all’impoverimento della sanità in FVG.
Il ricordo del duo Serracchiani -Telesca è ben presente, soprattutto a Trieste, dove grazie alla loro amministrazione furono decimati i posti letto in ospedale, ridotti da 764 a 608, ben 156 in meno. E le conseguenze le paghiamo ancora oggi con decine di malati anziani e fragili costretti per giorni e giorni sulle barelle del Pronto soccorso nell’attesa di un posto letto. Con i disagi, i rischi, le sofferenze che soffrono soprattutto i malati anziani e più fragili.
E sempre a Trieste non si può dimenticare la soppressione di reparti d’eccellenza come la 1° Chirurgica e l’Ortopedia ospedaliera, mentre la Medicina d’urgenza fu ridotta a mera appendice del Pronto soccorso. E come non ricordare lo sprezzante riferimento ai primari ospedalieri come inutili poltrone da tagliare?
E non fu il governo Serracchiani -Telesca a chiudere la Centrale operativa118 a Trieste? E cancellare così un’eccellenza nel panorama sanitario della nostra città.
E i tempi infiniti delle liste di attesa? E la chiusura ingiustificata dei piccoli ospedali che hanno lasciato in uno stato di quasi abbandono gli abitanti della montagna?
In quegli anni iniziò una politica del personale volta a considerare medici e infermieri come meri fattori di produzione piuttosto che preziose risorse, e così i professionisti più seri e meno servili lasciarono la regione per dirigersi verso lidi meno ostili.
Questo è il ricordo del duo Serracchiani – Telesca, purtroppo chi ne ha raccolto l’eredità non ha saputo far meglio, anzi……
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