Questo il racconto.

Salve. Il suo contatto FB mi è stato dato da una cara amica che mi ha salvato la vita sei mesi fa, accorgendosi che non mi facevo esami. Questo perché non possedevo nessuna tessera. Sono nata a Trieste, ma da cinque anni vivo subito oltre il confine. Sono iscritta AIRE, convivo con il mio compagno. Ma ho dovuto farmi aiutare per fare gli esami in privato (costano tantissimo) e da lì la brutta notizia. Ho dovuto discutere piangere supplicare per più di un mese per essere presa in considerazione. Chi mi ha aiutato è stata la dottoressa del Distretto 3 che ha provato in tutti i modi persino accelerando le carte al Comune per farmi sposare…..così avrei la tessera di diritto poiché il mio compagno è nato e lavora in Italia….anche le impiegate del Comune si sono preoccupate e hanno cercato di fare il possibile, purtroppo la situazione era molto grave e urgente e hanno operato grazie al prof. Tirelli, direttore dell’Otorinolaringoiatria di Cattinara, che ha fatto l’operazione d’ urgenza per rischio vita, e mi ha salvata.

Poi la lotta per avere una tessera sanitaria per poter fare i controlli ….ad oggi sono 6 mesi, ho fatto tre visite di controllo e con una tessera pagata €386 che dura un anno. All’ultimo controllo a Cattinara, 17 aprile h16, hanno prescritto un’eco alla gola e mi hanno mandato allo sportello per fissare l’appuntamento entro 10giorni. Allo sportello c’era una donna poco socievole che mi restituisce la ricetta dicendo che non può prendere appuntamento urgente per me poiché sono residente in Slovenia….mi crolla il mondo, le spiego tutto e mi risponde indicando un telefono nero alla sua sinistra :”devo fare un numero per poter prenotare per lei e posso solo la mattina” .

L’ indomani mattina rivado a Cattinara, vado agli sportelli, finalmente tocca a me, non sanno come fare mi danno il numero del CUP. Chiamo il CUP, spiego il problema. Controlla e mi dice che può prendere la mia urgenza solo su Udine o Tarvisio, dico Udine, mi dà appuntamento per il 27 aprile alle 9 e 10.

Arrivo a Udine accompagnata dalla mia amica, in una struttura privata convenzionata (Friuli CORAM), allo sportello l’impiegato imbarazzato mi spiega che non possono farmi l’eco. Mi sento soffocare, mi tremano le mani. Lui sta rileggendo le mie carte, tutte. Mi chiede di rimanere calma mentre cerca una soluzione con il medico. Ritorna e mi spiega che loro possono fare l’eco a me solo privatamente, che il CUP non avrebbe potuto darmi un appuntamento fuori da Trieste. E che per il disagio che sto subendo mi fanno pagare un bel po’ di meno, tutto con fattura ma privatamente (personale e medico gentilissimi e veramente mortificati per la situazione).

Come scritto sulla ricetta porto immediatamente a Cattinara il referto, con la volontà di lamentarmi per tutto l’accaduto. Nella palazzina ambulatori dell’otorinolaringoiatra parlo con le infermiere all’ accettazione. Sono scioccate e dispiaciute per l’accaduto. Mi arrabbio perché oltre ad aver sempre pagato le tasse in Italia ho pagato la tessera sanitaria e mi aspetto almeno di avere accesso alle visite prescritte, pagando pur il ticket da cui dovrei avere l’esonero per il cancro (ma questa è un’altra storia) se non era per il professor Tirelli io non ero lì.

Con oggi ho deciso di non curarmi più, il sistema italiano, Cattinara e tutto il sistema amministrativo è offensivo e l’unica cosa che mi resta è morire senza sentirmi… come mi fanno sentire e stare loro. Sono veramente a terra. (lettera firmata)

Ho trasmesso questa segnalazione all’Assessore alla Salute, sperando che a signora possa avere l’attenzione che merita.

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