Ricevo e volentieri pubblico.
<< C’è una gran quantità di cose belle che Dio ci può concedere due volte, ma la mamma è cosa tanto grande, che ce la dà una volta sola.” Io gli auguri alla mia mamma li ho dovuti fare giovedì scorso. Si, giovedì, unico giorno della settimana da 2 anni e mezzo a questa parte (e per 1/2 ora) in cui mi è concesso farle visita in RSA. RSA che rimangono in eterna zona rossa anche in questa fase post pandemica avvalendosi di regole e disposizioni che vengono messe in atto senza tenere conto dell’aspetto emotivo di noi familiari né di quello ancora più straziante dei nostri cari. Dopo il momento in cui ci si è fatti forza e si capiva la delicata situazione in cui tutti tutelavano la salute dei più fragili per paura che prendessero il covid, abbiamo seguito scrupolosamente e in silenzio tutte le regole. Ma ora dopo tanto tempo e avendo sotto gli occhi situazioni in cui tutto sta tornando alla normalità noi ci ritroviamo a dover vivere ancora questo forzato allontanamento che mina il senso di sicurezza e la salute delle persone in RSA perché questa costrizione viola la tutela del diritto alla vita! La famiglia rappresenta un bene fondamentale per il benessere psicologico degli anziani e delle persone fragili e non può essere sostituita da videochiamate o visite in una stanza fatta di plastica! Purtroppo questo aspetto non interessa a nessuno, prevale l’indifferenza, la mancanza di mettersi una mano sul cuore e cercare soluzioni che possano riempire questa enorme solitudine. … mamma… io gli auguri te li faccio lo stesso anche oggi e sono sicura che ti arriveranno ugualmente dritti al perché se anche ci hanno tolto la possibilità di vederci nessuno mai potrà toglierci il legame che unisce una mamma al proprio/a figlio/a. Tua Francy >>
L’articolo 7 del decreto-legge 24 dicembre 2021, numero 221, convertito il 18 febbraio 2022, dispone “l’accesso dei visitatori alle strutture sanitarie ospedaliere, residenziali, socio-assistenziali, socio sanitarie e hospice”. Ai direttori sanitari “è data facoltà di adottare misure precauzionali più restrittive in relazione allo specifico contesto epidemiologico, garantendo un accesso minimo giornaliero non inferiore a quarantacinque minuti”.
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