L’assessore Riccardi ha illustrato ai rappresentanti delle professioni sanitarie il riordino della sanità che si appresta a fare, e nell’occasione ha riconosciuto il tentativo fatto dalla già presidente della Regione Debora Serracchiani e ha ammesso – riporta il quotidiano il Piccolo – che “Fedriga ha fatto quanto voleva fare il già assessore regionale Sandra Telesca, ovvero la riorganizzazione delle aziende sanitarie in tre realtà.”
Sembra che con queste parole l’assessore Riccardi abbia voluto sdoganare la riforma Serracchiani Telesca, il cui ricordo è ancora ben presente in tutto il FVG, quando con quella amministrazione furono decimati i posti letto in ospedale, 579 in meno. E le conseguenze le paghiamo ancora oggi con decine di malati anziani e fragili costretti per giorni e giorni sulle barelle dei Pronto soccorso nell’attesa di un posto letto.
E non si può dimenticare la soppressione di 80 reparti ospedalieri, anche d’eccellenza, circa un terzo del totale, che hanno disperso in un colpo solo patrimoni di competenze ed esperienze professionali pluriennali. E come non ricordare lo sprezzante riferimento ai primari ospedalieri come inutili poltrone da tagliare? E la chiusura delle Centrali operative del 118 a Trieste, Udine, Pordenone e Gorizia? E i tempi infiniti delle liste di attesa? E la chiusura dei piccoli ospedali che hanno lasciato in uno stato di quasi abbandono gli abitanti della montagna?
In quegli anni iniziò anche una politica del personale volta a considerare medici e infermieri come meri fattori di produzione piuttosto che preziose risorse, e così i professionisti più seri e meno servili lasciarono la regione per dirigersi verso lidi meno ostili.
Questo è il ricordo del duo Serracchiani – Telesca, ed ora l’assessore della Giunta Fedriga sembra tentare una sorta di riabilitazione, che forse è propedeutica ad una nuova stagione di tagli, visto che Riccardi ha già parlato di un eccesso di posti letto ospedalieri per acuti, dell’esigenza di ridurre le aree di emergenza con pochi posti letto, di razionalizzare le strutture sanitarie frammentate sul territorio; e quando sentiamo parlare di razionalizzazione il sospetto di nuovi tagli diventa quasi certezza.
A confermare i nostri timori arriva l’uscita sulla stampa dell’ex assessore Telesca, oggi esponente di Italia Viva, che ha espresso soddisfazione per le dichiarazioni di Riccardi, il quale avrebbe riconosciuto – secondo Telesca – “che quel cambiamento che è atteso da anni e che è diventato improcrastinabile è stato avviato già nella legislatura 2013 -2018.”
Più continuità di così…
One response
Concordo con Lei, colpisce la perversa continuità con la quale si continua a distruggere la sanità pubblica dalla Serrachiani (Pd) a Riccardi (FI)!