“Adesione bassa ai vaccini – Fedriga lancia l’allarme” così il 1 maggio titolava un quotidiano locale, e pochi giorni mi arriva dal Friuli questa lettera.

<<Ho 56 anni e 19 anni fa mi hanno diagnosticato la sclerosi multipla che nel tempo mi ha portata ad una disabilità del 100%.Il giorno 4 maggio mi sono sottoposta alla vaccinazione per il covid, in contemporanea ho chiesto se potevo richiede la vaccinazione per mia figlia in qualità di “caregiver” alias badante e mi hanno risposto di si.Compilato il modulo ha prenotato in quel di Codroipo per il giorno 6 maggio h. 17:00 ma, arrivata a cospetto del medico preposto e presentata la mia documentazione relativa all’invalidità l’ha informata che non poteva somministrale il vaccino in quanto io (madre) ho si l’invalidità ma della L.104 non risulta che io abbia bisogno di accompagnamento (non ho il comma 3) e pertanto siamo ritornate a casa con la coda fra le gambe.Essendo naturalmente polemica mi son chiesta se legalmente prevale la mancanza del comma 3 della 104 facendo pur parte io delle specie protette (a rischio) al punto di non inoculare un vaccino già messo a disposizione, ovvero scongelato e non riutilizzabile.>>(lettera firmata)

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