Vi ricordate della cerimonia dell’infiorata l’8 dicembre scorso in piazza Garibaldi quando un uomo fu colto da malore e l’ambulanza arrivò 20 minuti dopo?
Secondo quanto riportato sui giornali il malore sarebbe stato lieve. Ma non è andata proprio così.
Il malore non fu per nulla lieve, l’uomo stramazzò a terra procurandosi un trauma craniofacciale e restò sull’asfalto con coscienza alterata per circa venti minuti in attesa dei soccorsi. Andò in arresto respiratorio, fortunatamente ad ambulanza arrivata, e così fu possibile rianimarlo prontamente, con il supporto dell’automedica chiamata nel frattempo.
Ancora qualche minuto e forse avremmo avuto un esito ben peggiore, ma non sappiamo se l’uomo, che aveva le funzioni vitali compromesse, abbia subìto o meno danni neurologici durante la lunga attesa dei soccorsi.
Drammatici quei venti minuti sul selciato, qualcuno dice che erano 18 minuti, ma comunque sembrano un’enormità, visto che eravamo in pieno centro di Trieste, a un chilometro dall’ospedale e ancor meno dalla postazione della Croce Rossa.
C’è stato un gran daffare delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco presenti sul posto, ma quando sono compromesse le funzioni vitali servono, e subito, le competenze e le attrezzature dei mezzi di soccorso avanzato.
La vigente normativa prescrive che il soccorso nelle aree urbane debba essere prestato al massimo entro 8 minuti dalla chiamata, Perché non viene fatta rispettare? Si salverebbero tante più vite.
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