Questo il racconto di una signora di Trieste che sta cercando di far vaccinare a domicilio la madre anziana costretta a casa.“
Mia madre ha fatto a domicilio la seconda dose ai primi di giugno.Il 23 novembre ho iniziato a chiedere per la terza dose, non avendo ricevuto segni di vita ieri ho chiesto nuovamente e al’ora di pranzo sono stata avvertita che mia madre era stata messa in lista (ieri evidentemente, e non dal 23) ma di avere pazienza perchè c’era una lista d’attesa di 80 persone per il domicilio, quindi vuol dire una pacifica attesa fin dopo la befana almeno.Quindi in totale dalla seconda 8 mesi…?Quindi perchè il governo e i tg fanno ansia per il booster quando poi l’organizzazione è nel caos? Perchè Asugi invece di pensare a tagliare, non aumenta il personale invece di caricare di responsabilità personale già esausto?Un paziente che riceve il vaccino a domicilio è un soggetto fragile… già mia madre è stata “scaricata” dalla cardiologia e ora dalla neurologia… e sia ben chiaro non accuso i singoli medici che invece si prodigano, ma ciò che viene sciaguratamente imposto dall’alto, da persone che non hanno alba delle reali necessità del malati, che dovrebbero provare sulla loro pelle per capire. P. S. Mi è stato suggerito di prenotare per mia madre da qualche altra parte e vedere se si faceva prima… si magari che so… a Gorizia, Spilimbergo, perchè no…Carnia. che un po’ d’aria di montagna fa sempre bene!”(lettera firmata)
Nell’attuale contesto epidemico quanto segnalato è inaccettabile e richiede un’ immediata azione correttiva, visto che nelle stesse condizioni ci sarebbero decine di anziani fragili, quindi a elevato rischio anche quoad vitam in caso di contagio.
Pertanto ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale se non ritiene doveroso intervenire su ASUGI affinché adotti senza ulteriore ritardo assetti organizzativi idonei a garantire a tutti i soggetti fragili che non possono raggiungere gli appositi centri la prestazione vaccinale a domicilio in tempi congrui, anche in relazione all’intervallo trascorso dalla seconda dose.
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