A Trieste negli ultimi giorni sono state osservate ampie scoperture, fino al 70%, dei turni di Guardia medica e USCA, p.es. nella giornata di ieri erano presenti in fascia oraria diurna 3 medici sugli 11 previsti.
Durante la scorsa notte, tra il 2 e3 gennaio, la scopertura è stata totale, ovvero nessuno dei 7 turni medici previsti risulta essere stato coperto, per cui l’intera popolazione triestina è rimasta totalmente priva di guardia medica. E’ la prima volta – a memoria d’uomo – nella storia ultra centenaria della Guardia medica a Trieste.
Non sono note nel dettaglio le conseguenze sui malati, oltre ai disagi, verosimilmente assai marcati visto che il mattino del 3 gennaio le richieste di assistenza inevase superavano il centinaio. E si possono immaginare le conseguenze sul numero di emergenza e sul Pronto soccorso, cui inevitabilmente molti utenti si sono rivolti per avere aiuto.
Pare inammissibile che un’intera città possa essere privata per tutta la notte di un servizio essenziale come la guardia medica e che neppure si sia pensato di darne capillare avviso alla cittadinanza. Sarebbe doveroso accertare le responsabilità dell’interruzione di un servizio pubblico essenziale come la Guardia medica e i motivi per cui non è stata data capillare informazione alla cittadinanza, viste anche le ingenti risorse che ASUGI dedica alle comunicazioni.
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