Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Gabriele Cinquepalmi ha dichiarato di approvare il trasferimento del Burlo a Cattinara in quanto tale collocazione sarebbe a suo avviso più funzionale. Addirittura sarebbe un valore aggiunto spostare tutta l’assistenza sanitaria in unico polo. Però – secondo l’esponente di Fratelli d’Italia – il Burlo potrebbe restare nell’attuale sede come ambulatorio e studio.

Quindi, se ben comprendo il pensiero di Cinquepalmi, in via dell’Istria dovrebbero restare gli ambulatori e l’attività di studio, mentre i reparti clinici di degenza andranno a Cattinara.

Tutto ciò sembra rifarsi per certi aspetti alle indicazioni scaturite dal Convegno svoltosi un anno fa a Monfalcone, dove era stata delineata l’integrazione dell’IRCCS Burlo Garofolo con ASUGI ai fini di una governance aziendale con unità giuridica ed un unico bilancio. In pratica la fine dell’autonomia del Burlo e verosimilmente la perdita del ruolo di IRCCS, ovvero la chiusura dell’ospedale infantile per come i triestini, e non solo, l’hanno fin qui conosciuto.

Prima di scrivere queste righe ho atteso una settimana sperando che le affermazioni di Cinquepalmi rappresentassero un suo pensiero personale, speravo in un chiarimento, in una presa di posizione ufficiale di Fratelli d’Italia sul trasferimento del Burlo a Cattinara. Invece nulla, sembra esserci un totale appiattimento sulla politica dell’assessore alla Salute Riccardi, che sta risultando sempre più dannosa per la nostra città.

Posso, forse, capire che Forza Italia debba sottostare ai voleri dell’assessore che ha in Giunta, ma gli altri partiti della maggioranza? Tutti uniti a sostenere questa linea?

Che ci porta anche alla distruzione della pineta di Cattinara. Su questo ‘’esponente di Fratelli d’Italia si è detto dispiaciuto, ma poi ha aggiunto che “non si può vivere nell’ossessione di determinate cose che non si possono fare. Non bisogna avere la mentalità chiusa e vedere solo pochi alberi, come in piazza Libertà quando li si volevano tagliare.”

Qui non si tratta di poche piante, che comunque andrebbero tutelate, ma di un intero bosco con 400 alberi, che sarà spazzato via, senza necessità, togliendo l’unico spazio verde fruibile dalla popolazione lì residente e anche ai malati, senza dimenticare che il verde è riconosciuto come importante contributo all’efficacia delle cure.

Abbattere la pineta non sarebbe necessario anche se dovesse prevalere lo sciagurato proposito del Burlo a Cattinara; l’attuale progetto di ristrutturazione che prevede di tagliare il bosco per costruire un enorme garage nasce durante la Giunta Serracchiani.

E proprio adesso che tutto è contro il taglio dei boschi, tutto tranne interessi economici più o meno inconfessabili, il centrodestra, un tempo paladino della salute pubblica a Trieste, lascia fare tale scempio senza neppure porsi una domanda?

Ricordiamo e soffriamo ancora il taglio di posti letto e reparti che hanno brutalmente colpito gli ospedali triestini (ma non Udine!) durante l’amministrazione Serracchiani, ed ora vogliamo seguire pedissequamente le scelte fatte sul Burlo?

E’ vero che l’assessore Riccardi sembra essere il più diligente discepolo della politica sanitaria della Serracchiani, ma forse il centrodestra triestino non dovrebbe assecondarlo in decisioni che paiono devastanti per la nostra città.

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