Questo il racconto della signora:
“Io devo fare le cataratte perché proprio non vedo ma ci sono almeno sedici mesi di attesa per essere richiamati.
La prima richiesta è del12 novembre 2022 la seconda del16 giugno 2023 e tutte e due data e ora saranno comunicate successivamente.” (lettera firmata)
Ho subito trasmesso questa segnalazione alla Regione, poiché richiama ancora una volta l’attenzione sulle attese infinite per prestazioni oculistiche a Trieste, ma anche sulla chiusura della Agende di prenotazione. Rispondere ad una paziente che verrà richiamata tra non si sa quanti mesi, e comunque non meno di sedici, senza indicare una data certa è inaccettabile.
E pare anche inumano, trattandosi di una persona anziana che è e rimarrà con grave deficit visivo fino all’intervento chirurgico di cui non conosce la data. Situazione questa che oltre a rendere la vita quanto mai grama espone la signora ai rischi connessi dal muoversi con tale deficit sensoriale.
Attendiamo una sollecita risposta dalla Regione poiché siamo in presenza della sostanziale chiusura di un ‘agenda di prenotazione, in palese violazione di legge.
Pochi giorni fa Fedriga e Riccardi avevano annunciato con grande enfasi il Piano per ridurre i tempi di attesa. Ma su quali dati è stata elaborata questa programmazione? Le liste di attesa sono infatti falsate dalla chiusura delle agende di prenotazione, per cui non si sa quale sia l’esatta portata del problema, certamente più grande di quel che appare visto che, come nel caso della signora, tanti pazienti non risultano registrati nelle agende di prenotazione e quindi non compaiono nelle statistiche ufficiali.
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