Questa è la testimonianza di una signora che non riesce a prenotare i controlli oncologici:
“Fatta la visita di controllo annuale con l’oncologa… TC di controllo per marzo 2025… impossibile prenotare l’appuntamento, la richiesta ha una durata di 4 mesi e come il solito scadrà e dovrò chiedere al mio medico di farne una nuova perché prima di settembre/ottobre non sarà possibile prenotare e se non gli stai dietro ti ritrovi subito al mese dopo di quello che ti serve.”
L’Associazione Costituzione32 ha allora inoltrato un reclamo ad ASUGI e Assessorato alla Salute ed il giorno stesso l’URP ha risposto: “abbiamo preso in carico il caso della Signora, fornendoLe tutte le opportune indicazioni”.
Encomiabile tempestività, ma poi… la signora spiega come è stata presa in carico: “Mi hanno risposto di andare al CUP a Cattinara o al Maggiore, che avrei lasciato la richiesta a loro e che appena ci sarebbe stato posto mi avrebbero chiamato. Ma le liste sono chiuse e bisogna telefonare ogni settimana finché non riaprono per il mese che mi serve l’appuntamento, nel mio caso è marzo 2025.”
Quindi da qui al prossimo anno la signora dovrà telefonare ogni settimana per sperare di poter fare il controllo oncologico nei tempi previsti.
Ci saremmo attesi una maggior attenzione per evitare a cittadini già duramente provati dalla malattia inutili disagi, che tra l’altro derivano dall’inosservanza della normativa che vieta espressamente la chiusura delle agende di prenotazione (Legge 23 dicembre 2005, n. 266, articolo 1, comma 282).
Ma le agende continuano a restare chiuse, la legge sembra essere impunemente violata, poiché chi dovrebbe farla rispettare pare inerte, eppure la norma è chiara: “ai soggetti responsabili delle violazioni al divieto di cui al comma 282 è applicata la sanzione amministrativa da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 6.000 euro” e la norma chiarisce che spetta alle Regioni l’applicazione delle sanzioni (articolo 1, comma 284 L. 266/2005).
E da noi la Regione premia i Direttori delle Aziende sanitarie con somme da 20 a 30 mila euro ciascuno per avere bene operato.
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