Riprendendo le considerazioni riportate sulla stampa dal consigliere del PD nonché ex sindaco di Trieste Roberto Cosolini relative al progetto Burlo a Cattinara, avevo chiesto come mai l’allora sindaco di Trieste avesse potuto avallare un progetto che nasceva vecchio, superato, insufficiente ai bisogni della nostra città.
La risposta di Cosolini non si è fatta attendere: “da Sindaco mi sono espresso sugli aspetti urbanistici e sull’iter amministrativo, non avendo elementi né essendo competenza del Comune esprimersi sull’ adeguatezza degli spazi di cura e ricerca, competenza di Regione, dell’ASUGI e dell’IRCCS Burlo.” https://www.facebook.com/robertocosolini/posts/pfbid0Pkuz9HTQguR7MB2kXqdNtZ8cj3LKxtcr6xvvZnRLjv3J58H3jCgNEBRGQMhyEFt2l?locale=it_IT
Quindi l’allora sindaco di Trieste dinnanzi ad un progetto che condizionava il futuro della sanità triestina si è limitato agli aspetti urbanistici e all’iter amministrativo, peraltro anche questi di non poco conto visto che si prevedeva la cementificazione pressoché completa del comprensorio di Cattinara e la distruzione dell’intera pineta e degli altri alberi esistenti nell’area.
Ma Cosolini era anche un importante esponente del PD ed il progetto nasceva con l’amministrazione a guida Serracchiani, quindi PD.
Possibile che l’esponente di maggior spicco del PD triestino non avesse neppure un briciolo di curiosità di cosa il suo partito avvallasse per il futuro della salute pubblica a Trieste?
Eppure, si sapeva che il progetto era vecchio già allora, che non teneva conto dei moderni orientamenti della edilizia ospedaliera, indicati fin dai primi anni duemila da Renzo Piano e Umberto Veronesi.
Perché non chiedere allora, quando era in maggioranza, più attenzione per l’ospedale di Trieste? Per fare un progetto che potesse assicurare standard moderni a garanzia dell’umanizzazione delle cure e della sicurezza dei pazienti. Ovviamente sarebbe costato di più, ma mai tanto quanto è costato e sta ancora costando la ristrutturazione dell’ospedale di Udine.
O forse non si potevano contraddire le determinazioni della Presidente Serracchiani?
Del resto, allora hanno trovato rapida ed incontrastata attuazione i progetti relativi al taglio di centinaia di posti letti negli ospedali triestini, alla chiusura di tanti reparti ospedalieri di eccellenza, alla soppressione della Centrale 118 di Trieste. Mentre Cosolini era sindaco a Trieste.
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