La vicenda edilizia dell’Ospedale di Cattinara si arricchisce di un nuovo episodio: il progetto, sembra, sarà rivisitato alla luce della proposta della ditta costruttrice di erigere un’ulteriore torre alla due già presenti e da ristrutturare.
E’ abbastanza normale che questo tipo di progetti siano sottoposti a rivisitazioni e l’impatto della pandemia ha giocato la sua parte. Certo, i tempi di realizzazione appaiono esageratamente lunghi, ma forse grazie al nuovo corso di Draghi si potrà accelerare.
Per essere propositivi e operativi, proviamo a dire che le opere previste offrono una grande occasione di rilancio della sanità triestina.
Dal “come” sarà il rinnovato polo ospedaliero dipenderà il futuro del comparto sanitario della città: semplice satellite della sanità udinese o veneta o autentico polo di alta specialità attrattivo e moderno?
Il modello di ospedale elaborato da Renzo Piano sarebbe a portata di mano.
Un ospedale capace di garantire:
• l’umanizzazione (comfort, benessere e privacy);
• l’urbanità (l’integrazione funzionale con la città);
• l’innovazione (la flessibilità secondo le esigenze terapeutiche);
• l’affidabilità (la sicurezza tecnico-costruttiva);
• la ricerca (gli spazi dedicati alla ricerca clinico-scientifica);
• la formazione (spazi dedicati all’aggiornamento professionale dei sanitari).
Ciascuno di questi elementi è in grado di garantire alta qualità di assistenza, capacità attrattiva e ritorno economico per la città.
In particolare, si pensi alla progettazione di stanze singole, un autentico elemento caratterizzante: verrebbe garantita la privacy, si limiterebbero le infezioni intraospedaliere (non si pensi solo al COVID-19) e l’alto livello di albergaggio costituirebbe un elemento in più di attrazione.
Si pensi alla ricerca, magari quella traslazionale (quella, per intenderci, con implicazioni cliniche dirette, già applicata dall’IRCCS Burlo) che, unitamente all’Università e agli altri Istituti presenti in città potrebbe fare di Trieste un polo delle scienza attrattivo di cervelli e industrie (es. le farmaceutiche).
Non si tratta del libro dei sogni come qualcuno è tentato di liquidare queste proposte, ma di una serie di azioni molto concrete dietro le quali ci dovrebbe essere una strategia di crescita della città che vada oltre al piccolo cabotaggio.
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