<< Per avviare i lavori di ristrutturazione di Cattinara siamo all’ottenimento degli ultimi due pareri che ci mancano>> aveva dichiarato il Direttore Generale di Asugi, Poggiana il 15 settembre. E aveva aggiunto di <<sperare che nella prima fase dell’autunno si possa effettivamente dare il via.>>

Oggi arriva la notizia che i lavori a Cattinara cominceranno in novembre. Finalmente un annuncio rispettato? Macché, il prossimo mese – secondo quanto riportato sulla stampa – si abbatteranno le centinaia di alberi della pineta per poi iniziare a costruire il garage sotterraneo. Restando in attesa dei pareri della Commissione sismica e dell’organismo di verifica esterno (lo studio Rina), che però non sembrano tanto prossimi come si è voluto far credere, e senza i quali la ristrutturazione non parte.

Intanto si distrugge quel poco di patrimonio boschivo che ancora sopravvive a Cattinara. In spregio ai più qualificati studi di architettura, in primis Renzo Piano, che propugnano il verde in gran quantità dentro e intorno agli ospedali. E così sarà il trionfo del cemento, tanto che la novità annunciata oggi è un nuovo cubo di cemento da costruire vicino l’anatomia patologica, si dice per altri parcheggi verticali e ambulatori, ma sottovoce si mormora di nuovi spazi per l’Università. Comunque che sia l’uno o l’altro è sempre nuovo cemento.

Recentemente avevo invitato a riflettere sulla ristrutturazione del polo ospedaliero triestino, in particolare se il progetto fosse da modificare anche alla luce dell’esperienza pandemica e se avesse ancora senso trasferire il Burlo a Cattinara.

Il Direttore Poggiana aveva risposto chiedendo se << possiamo aspettare ancora con una revisione che con una ragionevole previsione vorrebbe dire anni? >>

E io chiedo invece: per risparmiare un anno o due dobbiamo approvare un progetto che ci darà un ospedale inadeguato per i prossimi cinquant’anni?O non piuttosto rivedere il progetto e lasciare il Burlo dov’è e assicurare per Cattinara un salto di qualità delle degenze sotto gli aspetti di comfort, benessere e privacy dei pazienti, nonché della loro sicurezza. Tutte cose che non sembrano comprese nell’attuale progettazione.

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