Mattino del 4 settembre in un bar di Grado. Alle ore 11 circa un’anziana signora che stava prendendo il caffè in compagnia di un’amica ha improvvisamente perso conoscenza; l’ amica riferisce pallore estremo, incontinenza sfinterica, vomito, deviazione della rima orale; un medico presente nel bar ha prestato i primi soccorsi, la signora nel frattempo ha ripreso conoscenza, poco dopo è arrivata l’autoambulanza e poi …… ecco il racconto dell’amica:

<< Dopo averla caricata in ambulanza direzione Monfalcone, depositata al Pronto Soccorso, come un pacco postale, dalla barella alla sedia, senza prendere parametri né attaccare una flebo come il medico che ha dato il primo soccorso aveva suggerito. Ai solleciti fatti dalla paziente rispondevano che avevano delle urgenze. La signora al momento del malore ha perso urina, quindi era tutta bagnata. Nemmeno un cambio per metterla a suo agio. Un numero a tutti gli effetti…senza nemmeno un bicchiere d’acqua. Alla sera capito (la paziente) che col sopraggiungere della notte sarebbe dovuta rimanere lì senza assistenza alcuna ha chiesto di essere dimessa. Udite udite, non sapevano chi fosse, perché e come fosse stata lì… Uscita senza nemmeno un verbale di P.S. Chi scrive è un’amica testimone dell’accaduto e avuto autorizzazione dal marito e dalla paziente stessa di scrivere. Chiedo a chi di dovere… Se fosse stato un segnale di ICTUS? Un principio di emorragia cerebrale? O altro? Non si debbono e non si possono lasciare le persone in balia di sé stesse senza un minimo di assistenza e soprattutto UMANITÀ. Grazie a chi provvederà ad interessarsi dell’accaduto denunciando il fatto agli alti vertici. >> (lettera firmata)

Questo il racconto della signora amica della paziente, ora attendiamo gli esiti degli accertamenti che farà l’Azienda sanitaria, a cui è stata inoltrata la segnalazione.

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