Dopo un anno dalla prima segnalazione l’automedica in postazione a Opicina continua ad essere esposta al sole cocente.
Con questo clima ci si può immaginare l’intenso calore che provano medico e autista quando entrano in macchina per effettuare un soccorso. Il personale si arrangia come può: un telo a proteggere almeno l’abitacolo, che l’autista possa girare il volante senza scottarsi le mani.
E per non parlare dell’effetto delle alte temperature raggiunte in macchina su apparecchi elettromedicali e farmaci.
Un anno fa c’era una situazione analoga a Muggia, dove è intervenuto il Comune e da allora l’ambulanza del 118 è riparata dal sole.
Anche a Trieste era stato interpellato il Comune e l’assessore della giunta Dipiazza Elisa Lodi aveva replicato: “provvederemo a breve.”
Forse il metro di misura del tempo a Trieste è il tram di Opicina?
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