Monfalcone, giovedì 29 luglio, alle 11.39 in Piazza Cavour una persona anziana si sente male, cade a terra, non dà segni di vita. Forse un arresto cardiaco.

Ecco quanto è successo, come riportato dai media.

Alle 11.40 parte la chiamata da parte di un cittadino al 112, che dopo le formalità passa alla SORES. Dopo circa due minuti la Centrale di Palmanova comunica che l’ambulanza arriverà, ma non da Monfalcone, non ci sono mezzi disponibili. L’ambulanza parte da Gradisca d’Isonzo. Dal momento della chiamata all’arrivo dei sanitari passano circa 20 minuti (14 per la SORES). Ma che siano 14 o 20 sono sempre troppi.

In quei minuti di attesa, che sembrano un’eternità, i cittadini presenti han cercato di fare quel che potevano: in tre hanno provato un massaggio cardiaco, mentre l’operatrice della SORES chiedeva se i presenti avessero un defibrillatore semiautomatico. Ma non dovrebbe essere la SORES ad avere il registro aggiornato dei defibrillatori per indicare al cittadino dove si trova il più vicino?

La signora aveva più di 90 anni, camminava in piazza Cavour, nel centro di Monfalcone, ad un chilometro e mezzo dall’ospedale San Polo.

Certamente anche prima della Centrale di Palmanova si commettevano errori, c’erano ritardi, ma non tanti e non di questa entità; soprattutto allora quando succedeva un evento di questo tipo si analizzavano le cause per studiare le possibili azioni correttive. Non si rimaneva indifferenti e tanto meno si cercava di nascondere la polvere sotto il tappeto.

Qui non è questione solo di Centrale operativa, ma anche di disponibilità di mezzi di soccorso, e non è un problema che riguarda solo l’isontino.

Fino a pochi anni fa Monfalcone aveva l’automedica, come Gorizia, adesso c’è ne una sola a Gradisca, scelta che pare incongrua, perché così si arriva in ritardo in ambedue i centri urbani dell’isontino.

Ricordo che Monfalcone fu la seconda città in FVG, dopo Trieste, a dotarsi di mezzi di soccorso con medico a bordo, era l’UME – Unità Mobile di Emergenza – della Croce rossa ed eravamo a metà degli anni ’80, quando un soccorso in piazza Cavour si portava in 3-4 minuti.

Dopo 30 anni questo presidio a salvaguardia della vita e della salute di tutti non c’è più. Perché?

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