L’odissea è cominciata a Trieste lo scorso 14 dicembre, questo il racconto della madre:

“Mia figlia dopo un incidente in scooter con la sua amica, portate in ambulanza e lasciate più o meno all’entrata del PS per 6 ore (dalle 21.00 fino alle 3 del mattino) poi fatta una visita superficiale e rimandate a casa. Non hanno messo il collare (perché non ne hanno) niente tutore al braccio. Fatta una fasciatura al polso. 5 giorni dopo, visto che il dolore persisteva, è dovuta tornare al PS dove è rimasta 12 ore. Fatti tutti i controlli come si deve ma fatta ritornare il giorno dopo (4 ore di attesa) per scoprire che aveva una microfrattura. Gesso per 20 giorni. Tra l’altro le è stato detto di fare i RX autonomamente entro il 9 gennaio perché avrà la visita ortopedica il 10 gennaio a Cattinara. Mia figlia ha preso appuntamento per i raggi al numero unico di prenotazione che, come primo appuntamento, è risultato il 10 gennaio alle 14:30 da Friulmedica a Codroipo. Non è proprio molto pratico, anche perché dovrebbe andare in treno, visto il polso in gesso.” (lettera firmata)

Ci sono voluti sei giorni e due accessi in Pronto Soccorso a Cattinara con oltre 17 ore complessive di sale di attesa varie prima che le fosse diagnosticata la frattura di un polso. E adesso per poter fare la radiografia di controllo prescritta dallo specialista ortopedico di Cattinara dovrà andare fino a Codroipo in una struttura privata.

Non è un caso grave, non c’è stato nessun pericolo per la vita, ma dopo sei giorni di forte disagio si poteva perlomeno risparmiarle il viaggio in treno fino a Codroipo. È mai possibile che a Trieste, capoluogo di regione, non si riesca a fare neppure una semplice radiografia di polso?

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