Ripropongo l’articolo che la settimana scorsa è stato censurato dal Palazzo e prego tutti di condividerlo su facebook e di diffonderlo su whatsapp, twitter, ecc. a più persone possibile. Per far capire al Palazzo che la censura non paga.Ecco il testo aggiornato.
L’AAROI – il sindacato degli anestesisti –aveva confermato punto per punto alla 3° commissione consiliare le dure accuse sulla gestione dell’ultima ondata pandemica. Gestione che è stata criticata all’unisono pochi giorni dopo anche dalle altre rappresentanze della dirigenza medica.
Pertanto la gestione dell’emergenza pandemica risulta sostanzialmente bocciata dai medici dell’intera regione.
Invece, a detta dell’Assessore alla Salute, tutti i pazienti colpiti dal Covid sarebbero stati presi in carico sempre all’interno degli standard previsti di sicurezza e di qualità del servizio ospedaliero.
Quindi pare che non conti nulla per la politica ciò che hanno detto i rappresentanti di quei medici che hanno operato in prima linea in condizioni organizzative e gestionali spesso indicibili.
Non conta nulla ciò che hanno dichiarato di recente i primari urologi del FVG sui gravi ritardi di cura dei tumori maligni, tanto da mettere a rischio il salvataggio di organi, come la vescica o il rene, e finanche la vita, quando non si fa in tempo e partono le metastasi.
E non conta nulla la denuncia degli internisti di Cattinara sui troppi pazienti che durante il ricovero sono stati infettati dal virus, pur degenti in reparti che avrebbero dovuto essere “puliti”, cioè no Covid. Situazione che sembra essere confermato dagli esposti inoltrati all’autorità giudiziaria da alcune presunte vittime.
Del pari conta nulla la denuncia che arriva da Pordenone, dove si paventano gravi danni alla vista, fino alla cecità, per tante persone che stanno attendendo visite e interventi oculistici rinviati a chissà quando.
E secondo il Palazzo le cure sarebbero garantite al meglio?
Per carità, il covid c’è, la pandemia è evidente in tutta la sua forza, nessuno si stupisce che il sistema ne abbia risentito e non possa garantire le stesse performance di prima. E’ evidente a tutti e nessuno pretende l’impossibile, ma si pretende la verità, perché seppur con limitazioni forse si poteva fare un po’ di più. Gli errori della prima ondata sono stati in parte inevitabili e quindi scusabili, ma perché nasconderli? Piuttosto da essi si poteva trarre insegnamento per migliorare le chance di contrasto al virus nella seconda e terza ondata.
Ecco, comunicare che tutto va bene denota una dissociazione tra quello che è il pensiero ostentato dal Palazzo e quella che è la realtà che i cittadini e i professionisti della salute vivono ogni giorno.
In medicina la dissociazione tra pensiero e realtà ha un nome: schizofrenia, ed è la condizione psichiatrica tra le più temibili, perché di difficile approccio e ancor più difficile guarigione.
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