2 giugno, San Vito al Torre, Due ragazzi hanno riportato severe fratture durante un incontro di calcio, ma essendo giornata festiva non si è trovato nessuno che potesse curarli.

Questo il racconto dei genitori.

” Egregio dott. Zalukar, Le segnalo quanto segue: il giorno 2 giugno circa verso le ore 20 durante un incontro di calcio a San Vito al Torre, due ragazzi subiscono un infortunio piuttosto serio: una sospetta frattura alla clavicola e una sospetta frattura alla caviglia. Allertato il 118, l’ambulanza CRI giunta sul posto in supporto a quella presente in campo (senza infermiere, e qui si potrebbe aprire un’ulteriore parentesi su come sono stati immobilizzati i ragazzi, ma preferisco soprassedere), i due atleti di 13 anni venivano accompagnati al Pronto soccorso dell’ospedale di Palmanova. Qui, ci veniva spiegato che non sono disponibili né la radiologia né l’ortopedico per cui veniva consigliato di recarci a Latisana solo per eseguire le radiografie con le quali ritornare il giorno successivo per il consulto ortopedico. Nel frattempo, i ragazzi non venivano visitati dal medico e solo su insistenza veniva somministrato paracetamolo 1000 per calmare i dolori. Veniva posizionata una valva al piede. A quel punto, dato che non riuscivamo a ricevere un’adeguata assistenza sanitaria, decidevamo di tornare a Trieste. Durante il tragitto di rientro provavamo a contattare Il Burlo che però ci consigliava di portare i ragazzi il giorno successivo per la mancanza del radiologo e dell’ortopedico. A questo punto data l’ora tarda, assieme a mia moglie prendevamo la decisione di portarlo il giorno seguente evitando inutili e dannosi spostamenti. Stessa sorte anche per il compagno di squadra. Oggi la diagnosi di mio figlio è la seguente: frattura tibia e perone, mentre quella del compagno è frattura della clavicola. È incredibile che nel 2022 non sia possibile ricevere un’adeguata assistenza sanitaria; manager pagati profumatamente da politici che si riempiono la bocca di paroloni quasi a far credere chissà cosa e dopo non si è in grado di far una lastra o un consulto ortopedico? È una vergogna, abbiamo dovuto tenere con noi i nostri figli tutta la notte perché le strutture ospedaliere non sono state in grado di prendersene carico. Politici e manager sanitari dovrebbero vergognarsi e dimettersi, è paradossale come in un giorno festivo o di notte non puoi curarti o accertare e trattare una frattura, ma puoi andar a comprarti una maglietta. E lo sappiamo tutti che non è una situazione di oggi, ma che si protrae da lungo tempo. Eppure nulla è stato fatto. Sia chiaro che le responsabilità non possono essere ascritte a chi lavora, al personale ostaggio di decisioni calate dall’alto ed a cui va la nostra solidarietà.”(lettera firmata)

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