L’assessore alla Salute Riccardi ha accolto con entusiasmo l’arrivo delle due dottoresse argentine reclutate per colmare la carenza di medici del Pronto soccorso di Udine.

Per Riccardi – secondo quanto riportato sulla stampa – questa è una esperienza che nasce dall’ingegno (sic!) che le aziende sanitarie hanno messo in campo per trovare tale soluzione.

L’assessore coglie l’occasione per stigmatizzare le polemiche sull’assunzione di medici stranieri e sfida i critici a presentare delle soluzioni alternative.

Eppure, ci sono modi per attrarre e far restare i medici nella nostra regione, e non serve grande ingegno per trovarli. Eccoli.

Prima di tutto bisogna trattare bene i medici. Il FVG è agli ultimi posti in Italia per il trattamento economico del personale medico, ma oltre a pagare di meno si paga anche in ritardo, p.es. solo ora sono state pagate spettanze maturate nel 2022, un anno fa. E sul recente aumento di retribuzione delle ore fatte in più dai medici la Giunta Fedriga si è mostrata più avara di altre regioni.

Ma non è solo questione di soldi, alla fuga dei professionisti contribuiscono anche le scarse o nulle prospettive di carriera che la nostra regione offre loro dopo il taglio selvaggio dei reparti ospedalieri fatto dalla Giunta Serracchiani e confermati dall’amministrazione Fedriga. E neppure vengono prontamente coperti i posti di primariato superstiti, e si assiste al fiorire di “facenti funzioni” a capo di reparti e dipartimenti, molto meno retribuiti, e che, in quanto precari, favoriscono il fenomeno degli yes men che pare molto apprezzato dai vertici.

E poi invece che mettere a concorso posti medici a tempo indeterminato, si usa il pretesto dei tetti di spesa per offrire posti a termine, quindi meno invitanti.

Infine, oltre ai soldi e alla carriera, contano l’organizzazione, il clima di lavoro, e non risultano attrattive le strutture dove c’è poca o nessuna trasparenza, e guai ai professionisti che si lamentano o parlano in pubblico. Per questi si apre il disciplinare, o peggio…

Tornando ai medici stranieri chiamati a lavorare in Italia, risulta quasi commovente l’assessore Riccardi quando ci ricorda che le due dottoresse argentine sono figlie della nostra terra essendo figlie e nipoti degli emigrati friulani all’estero. Ma non sembra una soluzione adeguata proporre una sorta di “Dagli Appennini alle Ande” al contrario.

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