Fiumi di parole sono state spese per questa ennesima crisi di governo: analisti, politologhi ed esperti in affari parlamentari hanno approfondito ogni aspetto possibile. E mentre si discetta sulle logiche partitiche, il paese reale, quello delle persone, delle imprese, dei lavoratori dipendenti, autonomi, pubblici e privati, quel paese arranca in una congiuntura difficilissima e dolorosa (si pensi solo a chi rischia il posto di lavoro) di ansia e insicurezza. Il paese reale, ormai lontanissimo dai salotti, dalle segrete stanze, dai talk show.
Con ogni probabilità, la spaccatura tra politica e realtà non è mai stata così profonda.
Parliamoci chiaro, questa è una crisi incomprensibile ai più. I 5Stelle, un non-partito divenuto partito che avrebbe dovuto portare i problemi della gente all’attenzione dei potenti e delle nomenklature romane si comporta come il più cinico dei movimenti politici e, noncurante del momentaccio che vive il popolo italiano tra inflazione e disoccupazione, agisce pensando esclusivamente al suo presunto tornaconto elettorale. Riscopre un’anima barricadiera e oltranzista e spoglia il suo azzimato leader, Conte, persino della cravatta e fors’anche della pochette. “Intanto ci battiamo i pugni, poi si vedrà”, sembrano dire i 5Stelle.Non ci sono motivazioni concrete, non ci sono patti infranti o contrasti su questa o quella politica nell’uno o nell’altro settore, no, solo ed esclusivamente “le careghe future”. Dire irresponsabili è poco, menefreghisti è forse più giusto.
Intanto l’appello a Draghi di restare coinvolge pressoché tutte le categorie: dai sindacati, agli industriali fino ad abbracciare la piccola e media impresa.
La maggioranza dovrebbe esserci anche senza i massimalisti dei 5Stelle, ma purtroppo è già cominciato il gioco dei partiti che mica pensano a governare il Paese, no, macché, pensano a ottenere consenso da tradurre in…indovinate? “Careghe”!
E quindi Fratelli d’Italia chiede elezioni, ma del resto ci sta perché è all’opposizione e fa il suo, senza dimenticare che il consenso è in crescita. Forza Italia non vuole più saperne dei 5Stelle e così la Lega, entrambi sono stufi dei giochetti di Conte e dei suoi peones ed entrambi hanno un occhio alle percentuali di gradimento. Il PD cerca di mediare, ma anche lui organizza le truppe per le futuribili elezioni per intercettare i votanti delusi dal comportamento dei 5Stelle “contiani”.
Del resto siamo dovuti ricorrere a Mario Draghi perché i partiti non producono ormai da anni una classe dirigente capace e preparata e affidabile e studiata.
Rispetto agli amministratori proposti dai partiti, Draghi non è solo un fuoriclasse, ma è di un altro pianeta ed è forse proprio questo che lo rende, alla fin fine, un corpo estraneo ai partiti.
Non ci resta che il Presidente Mattarella che può far leva sul suo senso di responsabilità e convincerlo che “Whatever it takes” vale ora per sostenere i cittadini italiani.
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