Il Consiglio delle autonomie locali del FVG, cioè la rappresentanza dei Comuni dell’intero territorio regionale ha dato il via libera al PEU – Piano dell’emergenza urgenza – presentato dall’assessore alla Salute Riccardi.

Dopo anni di disservizi e ritardi di soccorso ci si aspettava una decisa correzione delle criticità che affliggono il sistema di emergenza, nate dopo lo smantellamento delle Centrali operative provinciali 118 e la creazione della Centrale unica a Palmanova.

Eppure i sindaci della regione, Trieste in testa, hanno dato parere favorevole ad un Piano di emergenza che di nuovo ha ben poco, sembrando una brutta copia della riforma Serracchiani Telesca: tutto resta in buona parte come è stato finora, ma cambiano i nomi, la Centrale resta unica e rimane a Palmanova e il nome da SORES diventa COREUT. Qualcuno spera forse che cambiando il nome si risolveranno i problemi e le ambulanze arriveranno prima?

L’unico concreto beneficio andrà alle ditte a cui andranno in appalto i lavori per cambiare nome e logo su insegne, targhe, cartelli, ecc.

Resteranno invece gli insoluti problemi organizzativi e gestionali derivati dall’accorpamento delle Centrali e resterà il grosso problema dei mezzi di soccorso: pochi e con poco personale. Né sembra di qualche utilità per sciogliere questi nodi la creazione di un nuovo “dipartimento interaziendale funzionale del Servizio emergenza urgenza del territorio” incardinato nell’ARCS di Udine.

Anzi, così verranno svuotati i Dipartimenti di emergenza di Trieste, Udine e Pordenone, i cui mezzi di soccorso e relativo personale saranno cogestiti dalla nuova mega struttura, l’ennesimo carrozzone regionale, verosimilmente assai poco gestibile, che aggiungerà confusione a confusione, e così verrà compromesso anche quel poco di soccorso che ancora funzionava nella nostra regione.

Si è riconfermata sostanzialmente la riforma Serracchiani piuttosto che ascoltare le grida di allarme lanciate ripetutamente dalle rappresentanze dei medici impegnati nell’emergenza, quindi testimoni quotidiani della situazione reale, che hanno definito il Sistema di emergenza del FVG “arretrato, carente, inadeguato, incompiuto ed inefficiente sotto molti aspetti”.

E pare essere rimasta inascoltata anche l’AGENAS – Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – che nell’ “Indagine Nazionale sullo stato di attuazione delle reti tempo-dipendenti-Rapporto 2021” ha evidenziato come la regione FVG sia la maglia nera nell’ambito della Rete Trauma con un indice di attuazione inferiore al 20%, in assoluto i dati peggiori in Italia.

Nel soccorso al trauma grave il fattore tempo è fondamentale per la sopravvivenza del paziente, ma in FVG i tempi di soccorso debordano largamente dalle prescrizioni della stessa normativa regionale (DGR 2039/2015) che fissano in 8 minuti il tempo massimo di arrivo dell’ambulanza in area urbana e 20 minuti in area extraurbana. Risulta che in FVG il 50% degli interventi di soccorso supera i suddetti limiti temporali, e spesso di molto.

Gli ultimi dati ufficiali sulle percentuali di rispetto dei tempi di soccorso sono quelli pubblicati dalla Corte dei Conti nella Deliberazione FVG/ 33 /2018/SSR che aveva registrato nell’ambito regionale una percentuale di codici rossi soccorsi in area urbana entro 8 minuti pari al 36.2%. Ciò significa che in ben due interventi di emergenza su tre si sforano i tempi massimi indicati dalla normativa, e nessuno pare preoccuparsi.

Da allora i dati ufficiali di attività risultano assai scarni, insufficienti a dare una rappresentazione puntuale del reale funzionamento del sistema di soccorso. Anzi sembra che si tenda a coprire disservizi e ritardi, piuttosto che esaminarli con la dovuta trasparenza.

Di chiaro c’è solo il cambio dei nomi, la SORES, la Sala operativa regionale emergenza sanitaria di Palmanova diventa COREUT. Chissà perché questa decisione? Forse per mascherare che tutto resterà sostanzialmente come adesso?

Categories:

Tags:

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *