Apprendiamo dalla stampa locale che i Direttori generali delle Aziende sanitarie sono stati premiati con bonus che variano da 20 a 30mila euro per aver raggiunto gli obiettivi di salute fissati dalla Giunta regionale, che quindi ha deliberato l’erogazione dei compensi integrativi relativi al 2021. Come detto sono non meno di 20 mila euro di premio a ciascun manager della sanità per i risultati raggiunti.

E i medici e infermieri in fuga, le liste di attesa infinite, i pronto soccorso nel caos, le ambulanze che tardano ad arrivare, il territorio al palo, i bilanci di previsione sforati? Sono forse degli optional?

Il Direttore generale dell’ARCS – l’Agenzia di coordinamento della salute – è riuscito a centrare tutti i traguardi. Eccone alcuni: attività a supporto del sistema per il contenimento dei tempi di attesa, organizzazione degli enti, politica di assunzione del personale (che però pare non essersi accorto della bontà di questa politica vista la fuga in massa). Dall’ARCS dipende anche la SORES – Sala operativa emergenza sanitaria di Palmanova – che coordina l’attività di soccorso territoriale di tutta la regione con i risultati che conosciamo. Ma forse far arrivare le ambulanze nei tempi giusti e nei luoghi giusti non è tra gli obiettivi di salute. E così il manager a capo dell’ARCS incassa il 100% del premio, oltre 30 mila euro.

E che dire degli sforamenti dei bilanci di previsione, poi sempre sanati con imponenti assestamenti di bilancio dalla Regione? Una volta il grave disavanzo comportava la decadenza del direttore (DLGS n. 502/1992 e s.m.), adesso si ripiana con una sorta di piè di lista, e sono ogni volta decine di milioni di euro.

Anche la chiusura delle agende di prenotazione delle prestazioni è espressamente vietata dalla legge (L. 266/2005, art. 1, comma 282), tuttavia questa odiosa pratica sembra essere usata piuttosto spesso, con la conseguenza di fornire così un quadro distorto delle attese, che risultano in tal modo minori di quanto in realtà lo siano, visto che una parte non viene registrata e quindi formalmente non esiste. Così viene meno anche la trasparenza in questo campo (L. 724/1994, art. 3, comma 😎.

Del resto, il rispetto delle normative a tutela dei diritti dei malati e della trasparenza non sembrano un punto di forza dell’attuale gestione della salute.

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