La 3° Commissione del Consiglio regionale, che si occupa di sanità, si è finalmente riunita per parlare di Covid-19, a circa due mesi dall’inizio dell’epidemia.

Il controllo sull’operato della Giunta è una delle funzioni istituzionali del Consiglio regionale e dei suoi organi quali le Commissioni, per cui mi sarei aspettato vista la gravità e ampiezza della crisi una discussione ampia e articolata. Invece i tempi sono stati contingentati: due ore, di cui la prima ora riservata all’Assessore alla salute Riccardi, la seconda ora ai 17 consiglieri regionali.

Forse si poteva fare di più visto che i consiglieri regionali sono eletti dal popolo che attraverso essi esercita le sue prerogative

Così ho sintetizzato 3 problemi che mi sembravano prioritari e a cui l’Assessore non ha dato risposta.

Il primo quesito ha riguardato l’assetto organizzativo degli ospedali triestini al tempo del coronavirus. Inizialmente l’ospedale Maggiore era stato individuato quale punto di riferimento per gli infetti Covid-19 a Trieste. Visto che si era già organizzato il Maggiore in tal senso, attivando tra l’altro la terapia semintensiva pneumologica, ho chiesto di conoscere per quali motivi si è scelta l’opzione Cattinara con gli alti rischi che comporta la coesistenza di reparti Covid-19 e no Covid nello stesso stabilimento, oltre agli ingenti costi, evitabili, che tale opzione comporta.

Poi il problema delle case di riposo a Trieste. Il 27 marzo è stato varato da ASUGI il Piano per le residenze per anziani e disabili, ma fino ad oggi non tutte le case di riposo interpellate hanno avuto riscontri di quanto previsto dal piano. In pratica ignorate da ASUGI, come prima, a testimonianza che non c’è ancora concreto sviluppo di quanto previsto nel piano. Ho chiesto quindi di avere un quadro dettagliato: quanti accessi distinti per profili professionali e su quali case, quanti anziani trattati/seguiti, e di questi quanti sospetti/positivi, quanti interventi USCA, quanti tamponi eseguiti su ospiti e operatori, quanti operatori verificati/esaminati, e di questi quanti sospetti/positivi.

Ho chiesto infine di sapere quali sono stati i tempi e le quantità di fornitura dei vari DPI (FFP2, FFP3, ecc.) distinti tra quelli forniti dallo Stato e quelli acquisiti direttamente dalla Regione FVG. In relazione a questi ultimi, viste le segnalazioni riportate dai media, ho chiesto quanto corrisponda al vero che ci siano stati ritardi di più giorni nelle procedure di acquisizione anche

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