Questa la richiesta di aiuto che ho ricevuto da una cittadina il cui intero nucleo familiare, pur essendo titolato ad avere il Green Pass, non riesce ad ottenerlo a causa di un cortocircuito burocratico. E’ un lungo racconto ma merita leggerlo fino in fondo, perché è paradigmatico della situazione in cui si trovano costrette migliaia di persone.
<< Buongiorno Dott.Zalukar. Le scrivo perchè mi trovo in grande difficoltà con la mia Certificazione verde.Mi ritrovo con un Greenpass non valido perchè dopo aver avuto il Covid, tampone positivo del 30 gennaio, e tampone negativo 19 febbraio, il 4 giugno ho fatto vaccino con dose sola di Moderna. Sono in possesso di certificazione vaccinale con ciclo completato, ma nel sistema è stato caricato invece 1 dose su 2 e quindi il Greenpass è valido fino alla dose successiva, che però non è mai stata prevista. Questo mi impedisce di poter entrare in qualsiasi edificio scolastico ( essendo insegnante ho l’obbligo di eseguire il Qr code covid ad ogni ingresso), di conseguenza dal 6 settembre , giorno in cui ho preso servizio , ho dovuto eseguire dei tamponi rapidi ogni 2 gg. e naturalmente devo continuare fino alla risoluzione della mia pratica che ora sembrerebbe ferma all’INSIEL. Dopo aver scaricato il documento, da applicazione IO, IMMUNI, SESAMO e aver constatato che risulta essere sempre lo stesso, come pure il codice authcode, ho provato a inviare mail a “covid19.prevenzione@asufc.sanita.fvg.it” e altri indirizzi mail ma non ho mai ricevuto risposta. Sono riuscita a contattare il Dip. di Prevenzione di Udine, grazie all’intervento della Protezione civile che mi ha inoltrato la chiamata, dopo secoli di attesa, il quale ha inoltrato le mie pratiche (parlo al plurale perchè nella stessa situazione c’è anche mio marito, i miei figli e mia madre) all’Insiel, dal quale mi è stato risposto che le pratiche sono state prese in carico, che i dati sono stati reinviati ( dove non so) ma che per la risoluzione del problema non c’è una tempistica conosciuta, anche se ho chiamato più volte per sollecitare dicendo che sono un’ insegnante. 4 giorni fa ho ricevuto una mail da un centro assistenza nella quale è scritto che i dati della mia vaccinazione sono stati reiviati al Ministero e di attendere l’sms con l’authcode, in alternativa , passate le 48 ore di prvare a collegarsi sul sito del Ministero per il recupero dell’authcode in autonomia. A TUTT’OGGI NON HO RICEVUTO NIENTE E SUL SITO PERMANE IL VECCHIO AUTHCODE CHE MI APRE IL GREEPASS NON VALIDO.Da notare che i miei figli hanno eseguito la vaccinazione a luglio a Palmanova, mio marito a giugno a Udine e io e mia madre a Latisana a giugno, quindi mesi diversi, comuni diversi e vaccini diversi ma stesso problema per la dose sola. Considerando che stanno estendendo il Pass obbligatorio a tutte le categorie di lavoratori, è probabile che anche mio marito debba fare i tamponi ogni due giorni…Sono ben consapevole di non essere la sola in questa situazione, parlando con conoscenti che hanno avuto lo stesso problema sono venuta a sapere che ci sono voluti anche più di tre mesi per la risoluzione della pratica, cosa che ritengo inconcepibile per chi come me deve lavorare esibendo obbligatoriamente il Greepass. Qui di seguito le scrivo i miei dati e allego copia della certificazione vaccinale.>> (lettera firmata)
Pare grottesco che ad un’intera famiglia che si è sottoposta correttamente alle misure prescritte di prevenzione al covid venga preclusa la libertà di condurre una vita normale a causa dell’inefficienza dell’apparato pubblico.
E’ inaccettabile che un cittadino debba essere sottoposto ad estenuanti quanto inutili odissee per poter comunicare con le strutture pubbliche preposte, ottenendo null’altro se non se rimpalli lungo tutta la catena del sistema sanitario che parte dall’Azienda sanitaria per passare alle strutture regionali e quindi approdare al Ministero, tutte immerse nella nebbia di un’ ottusa burocrazia.
Ho inoltrato un’interrogazione alla Giunta regionale. Attendiamo i risultati.
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