Da oggi l’elisoccorso notturno del Friuli Venezia Giulia potrebbe essere meno garantito in quanto il trasporto dell’équipe sanitaria dalla piazzola dove atterra l’elicottero al luogo dove si trova il ferito dipenderà dalla disponibilità o meno dei volontari della Protezione civile.
Il 15 dicembre l’ARCS – Azienda regionale coordinamento salute – ha attivato la convenzione approvata con delibera di Giunta regionale che assegna ai volontari della Protezione civile il compito di trasferire medico e infermiere dell’eliambulanza dalle piazzole di atterraggio notturno fino al luogo in cui si trova la persona da soccorrere.
Le piazzole preordinate per l’atterraggio sono una sessantina distribuite sull’intero territorio regionale e per ciascuna di esse è previsto che ogni notte ci sia un volontario in turno di reperibilità, che con un automezzo della Protezione civile possa raggiungere la piazzola e trasportare l’équipe dell’elisoccorso sul luogo dell’incidente.
Ma nonostante tale dispiegamento di forze non c’è assoluta garanzia che medico e infermiere trovino sempre qualcuno ad aspettarli, visto che l’art. 6 della Convenzione prevede che: << i volontari forniscono supporto all’elisoccorso notturno in base alla disponibilità personale che potrà in qualsiasi momento venire meno e pertanto il servizio di supporto fornito potrebbe non essere garantito anche senza preavviso.>>
Così, a norma di regolamento, il supporto dei volontari potrebbe venir meno in qualsiasi momento e anche senza preavviso. In tal caso la SORES – Sala operativa del soccorso sanitario – dovrà ingegnarsi a trovare un altro mezzo per portare l’équipe dell’eliambulanza sul luogo dell’incidente.
E per evitare qualsiasi responsabilità se a causa dell’interruzione del servizio il ferito dovesse aggravarsi o morire, nella Convenzione si precisa, sempre all’art.6, che: <<Non potrà essere quindi imputata alla Protezione Civile o ai volontari la mancata attivazione del servizio, l’indisponibilità di volontari o il ritardo nello svolgimento delle attività.>>
Suppongo che questo sia l’unico servizio di emergenza al mondo il cui regolamento consenta agli operatori di decidere se coprire o meno il turno assegnato, e addirittura senza un preavviso che ne consenta la sostituzione. Se viene meno la disponibilità del volontario si interrompe la catena del soccorso, e nessuno è imputabile, a norma di regolamento, se l’équipe sanitaria resta a piedi e il malcapitato ferito resta sull’asfalto in attesa di un soccorso che stenta ad arrivare.
Resta da capire in base a quali presupposti la Giunta regionale abbia deliberato di rilasciare una sorta di patente di immunità ad un’ articolazione della Amministrazione regionale, sebbene circoscritta ad una sola fattispecie di attività.
Ricordo che l’ ordinamento del nostro Paese prevede che solo il Presidente della Repubblica non sia responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni (art. 90 cost).
No responses yet