Oggi in Friuli Venezia Giulia si contano 384 persone positive per coronavirus e 20 decessi. Sono i dati più salienti comunicati da Fedriga e Riccardi nell’odierna conferenza stampa tenuta per fare il punto sull’andamento dell’epidemia.
Il Presidente della giunta ha anche precisato che “rispetto ad altre Regioni, che hanno visto il coronavirus manifestarsi negli stessi giorni del Friuli Venezia Giulia, finora abbiamo registrato un numero inferiore di contagi.”
Ma sembra che in tale contesto si sia trascurato che sono ancora da esaminare ben 600 dei tamponi eseguiti. Fatto di non poco conto perchè significa che i dati oggi presentati rappresentano la situazione in tempo reale per i decessi, ma non per i contagiati, poiché se ci sono da esaminare ancora 600 campioni significa che il numero di positivi al coronavirus indicato oggi è in realtà quello di quanti erano i contagiati tre o quattro giorni fa e che sapremo il numero odierno di contagiati solo tra diversi giorni. Un problema non trascurabile perchè non conoscere questi dati in tempo reale significa non poter seguire con sufficiente precisione l’andamento dell’epidemia, e quindi non poter dare con tempestività risposte adeguate alle variazioni del contagio.
E poi ci sono evidentemente riflessi sull’assistenza, come hanno riferito gli operatori sul campo, infatti in tal modo i sanitari venuti a contatto con pazienti infetti e sottoposti a tampone continuano a lavorare, quindi ad assistere malati per più giorni, prima che l’eventuale positività possa venir riscontrata.
C’è quindi l’esigenza di immediati e adeguati rimedi, forse bisognava pensarci prima, ma non è certo questo il momento di polemiche o recriminazioni, bensì di proposte serie, che siano sostenibili e subito attuabili.
Abbiamo scoperto che il laboratorio di Trieste dove si trattano i campioni era già l’anno scorso sensibilmente carente di personale, che c’è stato ultimamente un rinforzo, ma sembra troppo esiguo. Dovrebbero arrivare tra qualche giorno nuove attrezzature.
Ma che fare subito?
• Reperire ulteriori tecnici da altre strutture di laboratorio, peraltro meno impegnate vista la riduzione della routine.
• Aumentare l’orario di attività fino ad h24.
• Definire diverse priorità di esame dei tamponi in base alla capacità operativa del laboratorio.
Questa è una guerra e non può essere combattuta con i modi e i tempi della burocrazia.
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