Il rischio che il FVG finisca in zona arancione sembra ormai ineluttabile. I parametri che incidono sul cambio di colore, ossia la percentuale di letti occupati in Terapia intensiva e in Medicina, si stanno avvicinando sempre più alla soglia critica.
Fin dalla primavera 2020 era emersa la necessità di aumentare i posti letto ospedalieri, tanto che il Governo aveva disposto con il D.L. 34/20 l’incremento “strutturale”, quindi definitivo, e non provvisorio per far fronte all’emergenza, di letti di terapia intensiva, per arrivare allo standard di 0,14 letti per mille abitanti.
Ma dopo quasi due anni questo standard nella nostra regione sembra essere ancora un miraggio. Lo certifica il Rapporto 2021 della Corte di Conti, che ha evidenziato che il FVG, per il quale era stato previsto un aumento di 55 letti di terapia intensiva (DGR 1224/2020) per arrivare a 175 dai precedenti 120, ne ha attivati soltanto due (=3,6%) e che dei programmati 85 posti letto di Terapia semintensiva ne ha attivati zero. Mentre la confinante Regione Veneto ne ha realizzati 60 di intensiva e 167 di semintesiva.
La disponibilità di posti letto di terapia semintensiva ha un ruolo determinante per contenere gli accessi in Terapia intensiva e quindi preoccupa la loro mancata realizzazione. Come preoccupa l’esiguo numero dei letti intensivi realizzati, visto che già prima della pandemia c’erano obiettive carenze in proposito, tanto che non era raro dover rinviare operazioni chirurgiche complesse per mancanza di posti in Rianimazione dove trasferire il paziente dopo l’intervento.
Considerata la situazione emergenziale ho ritenuto di interrogare in merito la Giunta regionale. L’Assessore alla Salute risponderà domani nell’aula del Consiglio.
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