Contagi da coronavirus «quasi giornalieri» colpiscono da gennaio malati ricoverati nei reparti di medicina di Cattinara, anche in quelli che dovrebbero essere Covid free, i cosiddetti reparti bianchi.

E’ quanto scritto dai medici internisti di Cattinara in una lettera firmata da 15 professionisti e indirizzata ai vertici dell’Azienda sanitaria, che ha risposto minimizzando sui numeri. Per ASUGI sono 19 i pazienti risultati positivi da gennaio ad oggi.Sembra ripetersi la querelle tra gli anestesisti che avevano denunciato numeri sottostimati circa i ricoveri in terapia intensiva e dall’altra parte l’azienda sanitaria che dava altri numeri.

Ad oggi non c’è chiarezza, tanto che è stato annunciato un esposto alla Procura della Repubblica.

La denuncia dei medici di Cattinara sembra ancora più grave dell’affaire delle terapie intensive, poiché se la frequenza dei contagi indicata dagli internisti fosse confermata, sarebbero decine di malati ad esserne coinvolti, e sono malati ad altissimo rischio, visto che i pazienti ricoverati nelle mediche sono per lo più anziani sofferenti di patologie, che vanno dallo scompenso cardiaco al diabete, alle broncopatie croniche, ecc..

Ma da come viene descritto l’assetto organizzativo non c’è tanto da stupirsi dei contagi intraospedalieri. Infatti apprendiamo dalla lettera degli internisti che i casi sospetti che vengono ricoverati non sono isolati, ma messi in stanze doppie, ed è evidente che se un malato sospetto ha già il virus, pur con tampone negativo, il compagno di stanza che invece ne sia indenne non lo sarà per molto dopo la convivenza in pochi metri quadri, respirando la stessa aria giorno e notte. L’esito è scontato, non credo ci sia maschera o igienizzazione che tenga.E se poi uno ha la fortuna di uscire indenne dall’area grigia e va nel reparto bianco, qui finisce in una stanza quadrupla con bagno in comune con altri 4, per cui basta che uno di questi si infetti……

Ecco perché mi sembrano attendibili i numeri che danno ai medici. Ma qui non basta un’opinione, pur basata sull’osservazione e sul buon senso, qui servono riscontri oggettivi, per cui chiederò l’accesso agli atti per avere l’evidenza di quanti pazienti sono stati contagiati in corso di ricovero, quanti hanno avuto conseguenze gravi, come la polmonite, quanti sono morti.

Se i numeri risulteranno vicini a quelli forniti dai medici bisognerà adottare tutte le necessarie misure correttive, se invece corrisponderanno a quelli indicati dall’Azienda tanto meglio, perché ogni sospetto sarà fugato e l’intera città ne sarà rassicurata.

Ci vorrà tempo, anche perché non so con quanta solerzia questi dati saranno resi disponibili.Ma la questione posta dai medici è reale e quanto mai attuale, visto che l’incidenza del virus ha riflessi non solo sulla salute, ma anche sull’economia e sul sociale.

Quindi presenterò anche un’interrogazione alla Giunta regionale, perché intervenga su ASUGI al fine di adottare una più rigorosa separazione di percorsi e aree covid / non covid negli ospedali, che oltre ad essere suggerita dal buon senso, è prescritta dalle norme di legge e dalle evidenze scientifiche.

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