La Medicina d’urgenza chiude per contagio da questa sera, il reparto di Medicina Clinica risulterebbe chiuso da alcuni giorni, ma di questa chiusura si sa poco, perché la trasparenza non sembra un punto di forza dell’Azienda sanitaria triestina.
La Medicina d’urgenza era infetta da una settimana, ma la notizia è arrivata oggi, quando forse non si poteva più nasconderla.E’ stato un contagio annunciato vista la scelta, a mio avviso scellerata, di mescolare reparti Covid e reparti no Covid nella stessa struttura ospedaliera, dove non sono possibili percorsi nettamente separati tra infetti e non.
Scelta incomprensibile che non ha neppure tenuto conto delle indicazioni del Ministero della Salute, che sono chiarissime e tassative nell’affermare che è “necessario identificare prioritariamente stabilimenti dedicati alla gestione esclusiva del paziente affetto da COVID- 19.”
Prescrizioni che non si sono volute seguire, eppure sembrano logiche e razionali. E Trieste presenta un’organizzazione ospedaliera ideale per un assetto organizzativo coerente con le indicazioni ministeriali, essendo articolata su due stabilimenti, Cattinara e Maggiore, quest’ultimo sottoutilizzato.
Il perché lo chiederò con un’interrogazione alla Giunta, ma questo è il passato e per questo verrà il tempo delle responsabilità, ma non ora, adesso bisogna rivedere urgentemente l’organizzazione, e quindi chiederò anche cosa si intenda fare per non rischiare di avere domani tutta Cattinara infetta. E chiederò se non sia giunto il tempo della trasparenza. La Medicina d’urgenza è risultata infetta una settimana, fa eppure ha continuato a ricoverare malati gravi, degenti vicini l’un l’altro, i sanitari, alcuni già infettati, hanno continuato a lavorarci dentro. E medici specialisti, infermieri, operatori dei servizi sono andati lì forse senza sapere che andavano in posti infetti. Ecco, in un ospedale non si può rinunciare alla trasparenza e tanto più in tempo di epidemia.
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