È imperativo fare piena luce su cosa sta succedendo a Cattinara, perciò ho pregato otto consiglieri regionali di condividere con me la richiesta di convocare con la massima urgenza la 3° Commissione, che si occupa di sanità.
A Cattinara il contagio si è diffuso a macchia di leopardo, infettando più reparti, numerosi pazienti e operatori sanitari, di cui solo ora si conosce il numero, che è assai elevato, almeno 150 infetti e ben 1300 in “sorveglianza attiva,” cioè 1300 sanitari hanno avuto almeno un contatto con un paziente infetto senza adeguata protezione e potrebbero infettarsi a loro volta. Un numero enorme. Secondo il direttore dell’Azienda sanitaria tutto questo sarebbe stato causato da due tamponi falsi negativi. Ma suvvia! E neppure sembra corrispondere al vero l’asserita tempestività delle misure di isolamento e sanificazione, che in realtà sono avvenute con una settimana di ritardo, ovvero giovedì 16 aprile, mentre i pazienti infetti, (diversi di più dei due dichiarati dalla direzione), sono stati scoperti venerdì 10 aprile, ma è stato tutto tenuto nascosto, anche ai pazienti che venivano dimessi e rientravano ignari in famiglia (ci sono riscontri oggettivi in merito), mentre si continuava a ricoverare nel reparto infetto.
Perciò ho chiesto che la 3° Commissione consiliare convochi al più presto il Direttore generale dell’Azienda sanitaria triestina, Poggiana, per sentirlo in merito a quanto accaduto e per conoscere quali sono le azioni correttive che ASUGI intende adottare per dare finalmente una più adeguata protezione a malati, medici e infermieri. Sono molto grato agli otto consiglieri regionali che hanno sottoscritto la richiesta, ma saranno soprattutto i triestini a ringraziarli per questa ricerca di verità, che spero si realizzi al più presto, perché Cattinara continua ad essere un enorme serbatoio di virus, nonostante i goffi tentativi di nascondere la realtà.
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