Troppe opacità, bugie, omissioni nella guerra al virus. Dopo un mese di “tutto sotto controllo”, di “siamo i migliori” ripetuto fino alla noia, è esplosa la verità con i numeri, tanto chiari quanto terribili, centinaia i contagi e tanti, troppi i morti tra i più fragili, gli anziani ospiti delle case di riposo e i malati dei due ospedali triestini, tutti e due lasciati preda del virus. E colpiti risultano tanti medici e infermieri più gli operatori dei servizi, tutti i mandati in prima linea con poche o punto protezioni, senza ordini precisi, con uno stato maggiore attento più all’immagine che a governare.
Nel radiogiornale di questa mattina si è sentito dire che l‘epidemia a Fernetti sarebbe esplosa un paio di giorni fa, ma il venerdì prima di Pasqua, c’erano già 40 infetti su 60 ospiti. L’unità di crisi dell’Azienda sanitaria proprio quel giorno aveva emesso l’ultimo bollettino prima del lungo week end pasquale, da cui non si percepiva particolare allarme. La stampa riporta oggi le dichiarazioni anonime del responsabile di una casa di riposo: “Siamo stati lasciati senza indicazioni da parte dell’Azienda sanitaria per troppo tempo, nonostante i solleciti fatti.” Parole anonime per il timore di ritorsioni. Che vale pure per i medici e gli infermieri, che chiedono aiuto ma con il vincolo dell’anonimato, perché c’è un clima di intimidazione, chi parla e dice il vero teme discriminazioni, un clima da Corea del Nord, per fortuna in salsa nostrana.
Anche della Primula si conosceva il pericolo molto prima. La crisi era emersa in tutta la sua gravità il 7 aprile. Un mese prima, l’8 marzo, un inquilino dello stabile aveva trasmesso una nota all’Assessore Riccardi evidenziando la situazione di rischio di contagio per gli inquilini dello stabile. Una tragedia annunciata. Ecco uno stralcio dell’e-mail inviata all’Assessore alla Salute un mese prima del tragico epilogo.
<< Da: ” m….5@yahoo.it>
A: “riccardo.riccardi@regione.fvg.it” <riccardo.riccardi@regione.fvg.it>
Inviato: Dom, 8 Mar, 2020 alle 5:53
Oggetto : EMERGENZA CORONAVIRUS E CASA DI RIPOSO LA PRIMULA
Egregio assessore Riccardi,
Le scrivo per una questione della massima urgenza, legata all’allarme coronavirus e alla tutela dei nostri anziani. (omissis) ….a detta dell’Azienda sanitaria che ha effettuato qualche giorno fa l’ennesimo sopralluogo: non esiste alcuna norma che impedisca un uso promiscuo dell’ascensore. Attraverso il quale gli ospiti de La Primula, spesso in stato confusionale, trovano un facile varco agli ambienti condominiali o, peggio ancora, alla strada. Con frequenza giornaliera, qualche nonno sparisce per essere poi ritrovato e soccorso negli scantinati o su qualche pianerottolo, oppure a spasso per il rione di San Giacomo. Ora c’è l’allarme coronavirus e al rischio sicurezza si somma quello della salute di queste persone….. (omissis).
Certo del suo interessamento, Le porgo i miei più distinti saluti.>>
La lettera è corredata da fotografie veramente impressionanti tra cui una che rappresenta lo stato ni cui venivano lasciate le bombole di ossigeno nell’atrio, senza apparente protezione. Ne fosse caduta una sola per le scale avrebbe potuto esplodere e provocare una strage.
La lettera è datata 8 marzo….
Non credo servano altre parole sulle residenze per anziani, servono fatti, con verità e trasparenza. Presenterò un’interrogazione alla Giunta regionale non tanto per accertare le responsabilità, non è questo il momento, ma perché si prenda atto della criticità estrema in cui ci troviamo, si ascoltino i cittadini e gli operatori sanitari, si prendano finalmente misure adeguate.
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