Si stanno moltiplicando le segnalazioni/richieste d’aiuto di chi non riesce ad ottenere il Green pass, pur avendone diritto.

Le cause di questa situazione sono diverse: vanno dagli errori di registrazione di dati alla mancata registrazione o smarrimento degli stessi, a cui si aggiungono impedimenti burocratici, deficit di comunicazione, ecc.

Troppe persone risultano vittime e addirittura ostaggi di un sistema costruito su regole palesemente prive di senso, anzi stupide, visto che producono danni sia alla vita delle persone sia all’intera collettività che pretenderebbero di salvaguardare.

Ma cosa fare quando si rimane “prigionieri” pur avendo rispettato tutte le regole?

Cercherò di suggerire i passi da fare per tornare liberi, ovvero ottenere il Green pass, sfidando una burocrazia tanto ottusa quanto implacabile:

1. Inoltrare il reclamo a: REGURP – regurp.ts@regione.fvg.it e a Assessore alla Salute assessoresalute@regione.fvg.it

2. Trasmettere al Direttore Generale dell’Azienda sanitaria una diffida ad adempiere gli atti d’ufficio – tramite PEC o Raccomandata RR, in cui descrivete nel dettaglio cosa sta succedendo e i danni conseguenti, e sulla base di tali premesse intimate il Direttore generale ad adempiere gli atti dovuti all’ottenimento del Green pass, come da normativa vigente, entro 5 giorni dalla ricezione della diffida, avvisando che decorso tale termine agirete per vie legali.

3. Trascorsi i 5 giorni, se nel frattempo non è arrivato alcun riscontro presentarsi dai Carabinieri o Polizia di Stato per fare un esposto richiamando l’ipotesi di violazione dell’art. 328 cp (omissione atti d’ufficio).

4. Diffondere il più possibile la vostra “disavventura” sui social e interessare giornali e tv.

Ovviamente riguardo ai punti 2 e 3, per chi ne ha la possibilità è preferibile rivolgersi ad un legale di fiducia.

L’importanza del punto 4, ovvero di dare massima diffusione, trova conferma dall’articolo pubblicato sul Piccolo, che dà conto di una ragazzina che da tre settimane non riusciva ad ottenere il Green pass nonostante fosse in regola con le vaccinazione, e che in seguito al rilievo dato sulla stampa l’ha ottenuto. Infatti il padre dell’adolescente racconta che l’Assessore alla Salute l’ha immediatamente contattato una volta letto l’articolo sul giornale e il problema è stato poi risolto in due giorni.

L’intoppo burocratico è stato rapidamente superato grazie alla pubblicità data, ecco perché ho aggiunto il punto 4 al vademecum.

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