In seguito a diverse segnalazioni pervenutemi lo scorso aprile che descrivevano le difficoltà dei familiari a poter stare con i propri cari ospiti delle residenze per anziani, avevo interessato più volte la Regione su questo problema, l’ultima il 22 aprile 2022.

Dopo due mesi è arrivata la risposta dell’Assessorato alla Salute con una nota non proprio chiarissima, ma che comunque pare opportuno pubblicare. Forse questo problema meritava maggior solerzia in quanto pare inammissibile privare persone anziane, spesso fragili, della vicinanza dei propri cari.

<< Gentilissimi, si trasmette riscontro in merito alla segnalazione. L’articolo 1 bis del decreto legge 44/2021, convertito con modificazioni dalla legge 76/2021, ha ripristinato, dalla data di entrata in vigore della legge di conversione, l’accesso di familiari e visitatori a tutte le strutture di ospitalità e lungodegenza, sulla base delle linee guida definite con l’ordinanza del Ministro della salute 8 maggio 2021, pubblicata in G.U. n. 110 del 10 maggio 2021 (“Modalità di accesso/uscita di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali della rete territoriale”). Gli enti gestori di strutture residenziali sono tenuti a trasmettere alle Aziende sanitarie le modalità organizzative adottate sulla base delle indicazioni fornite dal Ministero nelle predette linee guida, per consentirne la condivisione e le eventuali verifiche e attività di audit e formative/informative. Al fine di garantire uniformità sul territorio regionale nell’applicazione delle disposizioni in materia, con nota protocollo 22559/P/GEN di data 27/05/2022, a firma del Direttore centrale salute, politiche sociali e disabilità, la Regione ha inviato a tutte le strutture interessate (ivi comprese le strutture residenziali per anziani e disabili), nonché alle Aziende sanitarie e agli Enti gestori dei servizi sociali dei comuni, un documento di indirizzo recante “Indicazioni operative per l’accesso/uscita di ospiti e visitatori presso le strutture residenziali del territorio regionale”. Considerato l’attuale andamento della pandemia Covid-19 e vista la prioritaria esigenza di ottimizzazione dei contesti di assistenza, socializzazione e relazione all’interno delle strutture, a beneficio della salute e del benessere dei residenti, le linee di indirizzo regionali forniscono indicazioni operative tese a perseguire, nel rispetto dei vincoli normativi vigenti e delle comuni regole di prevenzione e contenimento del contagio, una maggiore apertura delle strutture e un graduale ritorno alla normalità nella gestione delle visite agli ospiti e delle uscite periodiche. In particolare, il documento richiama l’attenzione dei gestori di servizi residenziali sulla necessità di garantire al familiare/visitatore la possibilità di incontrare il residente in struttura con la massima flessibilità, assicurando la continuità delle visite da parte dei familiari con cadenza giornaliera, e consentendo loro, nel caso in cui la persona ospitata sia non autosufficiente, di prestare assistenza quotidiana. Viene inoltre richiesta alle strutture l’individuazione di fasce orarie giornaliere durante le quali garantire al visitatore l’accesso libero (senza prenotazione) agli spazi di socializzazione e convivenza, ferma restando l’adozione di modalità di ingresso atte ad evitare assembramenti. Come previsto dalle vigenti disposizioni normative, l’accesso da parte dei visitatori resta comunque subordinato all’avvenuta vaccinazione antiSARS-CoV-2 comprensiva di booster o alla vaccinazione con ciclo primario/guarigione, unitamente ad un tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti. Viene ribadita, inoltre, la necessità di favorire le uscite programmate e i rientri in famiglia degli ospiti muniti di certificazione verde COVID-19 (requisito previsto per legge). Tenuto conto del ruolo e delle connesse responsabilità nell’attività di prevenzione del contagio, posti in capo ai direttori di struttura e ai competenti organi delle Aziende sanitarie, resta ferma la possibilità per le strutture di adottare misure precauzionali più restrittive, necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione, tenendo conto di:- diverse motivate indicazioni della Direzione Sanitaria (ovvero del referente medico/referente COVID-19 della struttura/altra figura di riferimento in base alla specifica organizzazione regionale), che è comunque tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione da SARS-CoV-2”;- presenza di eventuale focolaio epidemico “con insufficiente controllo all’interno della struttura”;- alto rischio epidemiologico territoriale.” Restiamo a disposizione e porgiamo cordiali saluti, REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA Segreteria del Vicepresidente e Assessore alla Salute, politiche sociali e disabilità, delegato alla Protezione Civile >>

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