Il Disegno di legge sulle politiche integrate di sicurezza approda oggi in Aula del Consiglio Regionale. Forte è l’esigenza di sicurezza dei cittadini, sempre più forte sia rispetto alla criminalità organizzata che penetra anche il tessuto economico del FVG (relazione della DIA e rapporto dell’Osservatorio regionale antimafia), sia rispetto alla microcriminalità che tocca da vicino la quotidianità della vita dei cittadini.

Ma questa legge cambierà le cose? Saremo più al sicuro? Francamente ne dubito.La sicurezza, quella vera, si regge su due pilastri: il controllo del territorio, la certezza e prontezza delle pene.

E invece il disegno di legge regionale cosa si propone?

1️⃣ L’istituzione di un Osservatorio regionale sulla sicurezza con compiti di analisi dei fenomeni criminali. Ovvero tematiche di cui già si occupano le Prefetture. Quindi un altro carrozzone a spese dei contribuenti?

2️⃣ I Volontari per la sicurezza. E ci si chiede: volontari a fare cosa? Dovrebbero forse controllare il territorio? In tutta onestà usare volontari quando è sempre più pressante l’esigenza di professionisti ben addestrati, appare come un’operazione per buttare fumo negli occhi alle persone.

3️⃣ Il controllo di vicinato. Potrebbe essere utile, ma non si dice come dovrebbe funzionale. E poi una legge simile in Veneto è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale non più tardi di un anno fa.

4️⃣ Vi è poi il tentativo di regionalizzare la Polizia locale dimostrando una tendenza all’accentramento di funzioni che forse è più appropriato mantengano una dimensione locale.

Alla luce di tutto ciò e a fronte delle reali esigenze di sicurezza, l’impressione è che su un tema importante la Giunta regionale abbia partorito un topolino.

Ritornando a uno dei pilastri della sicurezza, controllo del territorio, questo comprende anche il pronto intervento che si basa su sistemi di allarme e risorse di polizia adeguati.E qui qualcosa si potrebbe fare, e cioè valutare la riattivazione del collegamento del numero telefonico 113 direttamente alla sala operativa della polizia in parallelo al 112, per garantire una risposta più professionale e tempestiva al cittadino che chiede aiuto.

Ho quindi pensato di intervenire con un Ordine del Giorno per impegnare su questo punto la Giunta regionale.

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