Questa è la testimonianza di una figlia che descrive il calvario della madre dopo l’ intervento chirurgico e relative complicazioni, le incongruenze e il sostanziale abbandono della struttura pubblica.
Il 6 aprile ho trasmesso questa nota alla Regione per avere una risposta a quella che è una richiesta per ottenere un po’ più di aiuto e comprensione dal SSR.
E’ passata una settimana…. chissà se rendendola pubblica qualcuno si muoverà?
<< Buonasera le scrivo per segnalare quanto è successo a mia madre, 81 anni lunedì. A settembre ha avuto un attacco epilettico e dopo un ricovero e varie analisi, hanno trovato un glioma. A novembre è stata operata, il giorno dopo l’intervento ci sono state complicazioni ed è stata portata nuovamente in sala operatoria. Ha fatto della radioterapia e le cose sono andate sempre peggio. Ad oggi mia madre non è più autosufficiente in nessuna azione quotidiana, solo la testa è abbastanza lucida anche se non sempre. Qualche giorno fa ha fatto una visita neurologica dove si consigliava una presenza costante. Finora abbiamo provveduto all’assistenza noi figli con qualche piccolo aiuto. Oggi avrebbe dovuto fare la RM di controllo dopo 45 giorni dalla fine della radioterapia, invece questa mattina ha avuto un attacco epilettico al braccio destro ed è stata portata al PS dal 118. Le hanno fatto una tac che ha evidenziato una lesione di 16mm. consigliando una RM . Quando mi hanno chiamata per le dimissioni, ho fatto presente che vive da sola e che vista la situazione in peggioramento avevamo pensato di farla ricoverare in una struttura protetta ma per fare questo bisogna aver fatto la prima dose del vaccino (ha l’appuntamento il 22 aprile) o aver avuto il covid. Ho chiesto quindi se fosse possibile vaccinarla per poter accedere alla struttura scelta e la risposta è stata NO! “Dovete aspettare vostro turno”. Com’è possibile non si sia pensato ad una corsia preferenziale per casi come questi? Trova umano dimettere una persona non autosufficiente ed ulteriormente indebolita dall’attacco avuto? Non si sarebbe potuto fare direttamente la RM visto che sanno benissimo la sua patologia? Me l’hanno consegnata come un pacco. Sorretta da un’infermiera (ha grosse difficoltà motorie, a casa usa a fatica il deambulatore e fuori la sedia a rotelle), il giubbotto indossato a metà, le scarpe infilate come ciabatte e la manica della maglia tirata su al gomito perché avevano messo la flebo. Le chiedo scusa se mi sono permessa di scriverle, ma sono molto delusa di ciò che è accaduto. Cordiali saluti >> (lettera firmata)
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